Sabato, 23 Novembre 2024

Dilazioni contributive: il riordino della disciplina da parte dell’Inps


La recente Circolare Inps n. 108 del 12/07/2013 chiarisce il sistema della “rateazione breve”, ovvero del nuovo piano di rateazione del debito contributivo in fase amministrativa previsto dalle due Determinazioni n. 229 del 2012 e n. 113 del 2013...

Dilazioni contributive: il riordino della disciplina da parte dell’Inps

La recente Circolare Inps n. 108 del 12/07/2013 chiarisce il sistema della “rateazione breve”, ovvero del nuovo piano di rateazione del debito contributivo in fase amministrativa previsto dalle due Determinazioni n. 229 del 2012 e n. 113 del 2013, Regolamento di Disciplina delle Rateazioni dei debiti contributivi in fase amministrativa.

La novità vale nei casi dove è già in atto un piano di ammortamento contratto dall’azienda nei confronti dell’ente previdenziale: la durata del piano di rateazione breve non deve essere superiore a 6 mesi per consentire il pagamento dei contributi mensili o periodici intervenuti nel corso della precedente dilazione. Il permanere della forma dilazionata nel pagamento è legato al requisito della correntezza dei contributi, cioè la regolarità contributiva in riferimento alla normativa vigente nei pagamenti, negli adempimenti previdenziali e nell’osservanza di tutti gli altri obblighi previsti dalla legge. Se il soggetto contribuente non riesce a mantenere la correntezza nei pagamenti, non può aprire un nuovo piano di ammortamento. Per questi motivi il contribuente può continuare ad usufruire della dilazione attraverso la rateazione breve: questo strumento può essere usato una sola volta nel corso della rateazione principale e il periodo di dilazione è di 3 mesi per datori di lavoro e committenti e un trimestre/rata per lavoratori autonomi. Se il periodo da regolarizzare eccede i 6 mesi massimi previsti per la rateazione breve, il rimedio è estinguere integralmente le rate ancora dovute e procedere con una nuova domanda di rateazione. Risulta fondamentale il pagamento della prima rata prevista nel piano, poiché solo con tale comportamento concludente si intenderà accettato il piano di ammortamento stesso.  

Per iniziare, il contribuente, dopo aver preso coscienza della propria situazione debitoria, al fine di ottenere la dilazione per la stessa, invia in un’unica domanda la richiesta di rateazione riferita ai debiti maturati nei confronti di tutte le Gestioni amministrate dall’Inps, e sulla base di questa domanda saranno calcolati i termini del piano di ammortamento.

L’importanza della Circolare Inps n. 108 del 12/07/2013 sta proprio nella definizione delle applicazioni pratiche della nuova materia: la procedura amministrativa delle rateazioni dei debiti contributivi richiedeva infatti da tempo un riassetto ordinato e coerente, soprattutto a seguito della soppressione dell’Inpdap e dell’Enpals, le cui funzioni si sono riversate in maniera definita nella gestione dell’Inps.
 
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