Regolamentazione B&B, un obbligo e un’opportunità
Vanno attenzionate le diverse problematiche affinché gli interventi normativi non siano in Italia sempre adeguamenti e disposizioni calate dall’alto, prive di un pensiero più vasto, che verta sull’effettiva risoluzione di criticità, che poi puntualmente si vanno a verificare.
Nello specifico, per queste necessarie e improcrastinabili nuove misure per la regolamentazione di un’attività che è a tutti gli effetti redditizia e che non può e non deve sfuggire a degli obblighi e a delle responsabilità, da subito occorre prevedere in che maniera verranno controllati i B&B gestiti in forma privata, non di impresa, ovvero per quegli appartamenti B&B gestiti da chi, almeno sulla carta, vi risiederebbe, o garantirebbe il raggio vicino dalla propria residenza. Vi sono poi anche le case vacanza, altra forma che di regione in regione ne è prevista l'attività, resa sempre con la possibilità per il gestore di offrire l'aggiunta di alcuni servizi. Da subito occorrerebbe prevedere i controlli agli ingressi alle camere in quell'immobile affittato, in entrata e in uscita, con un proprietario che forse ancor più vorrebbe così sfuggire, alimentando l’insicurezza e alterando quel mercato economico di cui associazioni di categoria si fan portavoce, per la tutela della stessa attività economica che rappresentano.
Già vi sono obblighi che sfuggono ai controlli e forse con tutta probabilità è il Registro dell’Anagrafe, ignorato, o deriso dai condomini, la cui esistenza consentirebbe la verifica della congruità delle presenze condominiali con le comunicazioni obbligatorie degli ospiti di un b&b garantendo, tra l’altro, anche la sicurezza antintrusione, piuttosto che i condomini debbano trovarsi tra estranei che si muovono nelle pertinenze comuni, all’oscuro di prassi condominiali che garantirebbero diversamente condizioni di sicurezza, quale potrebbe essere l’accortezza di accompagnare la chiusura di un vetusto portone, con fili penzolanti a rischi elettrico, che non riesce a garantire la chiusura automatica.
Che si inizi a controllare la sicurezza nei condomini, che l’Amministratore fosse compreso nelle figure poste agli obblighi della normativa della sicurezza sui luoghi di lavoro, qual è oggi per un datore di lavoro, indipendentemente dalla presenza del portiere, piuttosto che quel povero condomino subisca a dispetto degli altri uni stato di insicurezza che non vorrebbe vivere, in quanto mai alcuna verifica sarà effettuata da alcun organò ispettivo, se non all’accadimento di qualche incendio. Determinati obblighi e controlli andrebbero estesi in generale partendo così dalla necesssaria verifica degli impianti condominiali e dalla imposizione degli adeguamenti alle attuali normative di sicurezza.
Ma la normalità è negli stessi depositi condominiali, nei seminterrati provvisti di scivoli, così adibiti a box oltre le 9 unità, senza Certificato di Prevenzione Incendi, a dispetto di norme derise, o ignorate da un popolo oscurantista che ancora si rifà alla sfortuna, o alla colpa del malcapitato, più che ai temi prevenzionistici ed ai valori del rispetto e della legalità.
Così sembra che la normalità nei condomini siano gli incerti depositi dei bilanci, le mancate indizioni delle assemblee ordinarie che dovrebbero avvenire e la consultazione dei documenti, che forse otterrebbe solo un imperterrito condomino disposto a imbattersi in una lunga e dispendiosa battaglia legale solo e contro tutti.
Allo stato dell'arte, dunque, vi sarebbe ragion di ritenere che solo con un controllo dei plessi condominiali eviterebbe connivenze, ad oggi possibili, di più vari e scaltri interessi dei proprietari, che danno agio ad una gestione di edifici privati, che sfugge a regolamentazioni normative, solo così potendo porre l'effettiva base per una gestione dei Bed and Breakfast in forma d’impresa.