Venerdì, 22 Novembre 2024

Ance: il Comune di Ugento non rispetta la base d'asta della Regione



Ance: il Comune di Ugento non rispetta la base d'asta della Regione

“Il Comune di Ugento, nel determinare la base d’asta dei prezzi dei lavori di adeguamento dei recapiti finali ed ampliamento della rete di fognature pluviale, non ha applicato il prezzario della Regione Puglia del giugno 2008. Così operando, ha palesemente violato l’obbligo normativo di applicare negli appalti dei lavori i prezzi correnti e vigenti al momento dell’approvazione e revisione del progetto”.

Denuncia così in una nota il Presidente della Sezione Costruttori Edili Ance di Confindustria Lecce, Sergio Goffredo,  che continua “sussiste una stretta correlazione fra la qualità delle prestazioni, da intendersi come equilibrio contrattuale tra le parti, e l’importo stimato a base d’asta, che, se non remunerativo, comporta l’alterazione delle prestazioni stesse. Nel caso del Comune di Ugento, da una puntuale analisi dei prezzi messi in gara (peraltro, trasmessa al Comune con una lettera con la quale si chiedeva l’annullamento della procedura) risulta che per eseguire a regola d’arte i lavori previsti necessita un importo a base d’asta superiore di almeno un 50%”.

Afferma quindi il Presidente Goffredo: “cade naturale una considerazione. Se l’Ente appaltante, tenuto al rispetto dei basilari principi di efficienza, efficacia e correttezza, che si concretizzano in una verifica sostanziale della congruità dei prezzi, opera illegittimamente, allo scopo di ottenere un presunto risparmio, ne può facilmente conseguire l’ipotesi che l’appaltatore, per limitare le perdite, dovrà pure trovare, nella fase di esecuzione dei lavori, degli espedienti. Per cui: allungamento dei tempi previsti per consegnare l’opera, riserve e contenzioso, cambio dei materiali previsti nel capitolato, ricorso al lavoro nero, mancato rispetto delle norme di sicurezza”.

“Voglio dire - conclude Goffredo - che gli appelli alla cultura della legalità, gli inviti alla cultura della responsabilità sono parole e non ancora fatti. In questi tristi giorni, questa amara riflessione dovrebbe, veramente, condizionare il lavoro di tutti coloro che, a vario titolo e responsabilità, operano nella filiera dell’appalto di lavori pubblici”.

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