Domenica, 24 Novembre 2024

Ance Lecce interviene sul decreto legislativo sulle energie rinnovabili



Ance Lecce interviene sul decreto legislativo sulle energie rinnovabili

“Di quanto il Governo sia distratto rispetto ai problemi dell’economia e del Paese è ulteriore prova l’approvazione del decreto legislativo sulle energie rinnovabili, il cui settore nell’ultimo decennio ha registrato un forte sviluppo, sia in termini di occupati, che di fatturato”. Ad affermarlo è Nicola Delle Donne, presidente Ance Lecce, associazione che annovera tra le sue iscritte numerose imprese che operano a vario titolo nella realizzazione di impianti.

 

“C’è sgomento – evidenzia Delle Donne – perché si va già determinando una situazione di crisi generalizzata, in un contesto già depauperato e debilitato dagli effetti di quella globale, con blocco dei progetti futuri e anche di quelli già avviati e finanziati per cui, da subito, dovremo registrare effetti pesantemente negativi quali:

-          ricorso immediato alla cassa integrazione per migliaia e migliaia di lavoratori, direttamente e indirettamente impiegati nel settore;

-          stop agli investimenti e perdita di qualificati posti di lavoro, quali quelli collegati alla ricerca ed alla innovazione;

-          sospensione dei cantieri in corso.

Rimandare a future disposizioni attuative, introducendo così elementi di sicura incertezza, non rassicura gli imprenditori della green economy, i quali percepiscono la scadenza ravvicinata del 31 maggio prossimo come data certa di una morte annunciata. Infatti, sono cancellati dal decreto i diritti acquisiti dagli operatori che hanno effettuato i propri investimenti sulla base del Terzo Conto Energia, entrato in vigore solo pochi mesi fa. E’ quindi facilmente ipotizzabile non solo un massivo affollamento dei Tribunali Amministrativi, ma anche un allontanamento degli investitori stranieri meno adusi a tollerare di noi italiani i cambiamenti legislativi in corsa!”.

 

“Eppure le energie rinnovabili, insieme alle costruzioni ecosostenibili,  - continua il presidente Delle Donne - sono due dei sei mercati guida, individuati dalla Commissione Europea, che nei prossimi anni rivestiranno un ruolo centrale per l’innovazione e la competitività. E l’Italia all’Europa risponde con il decreto ammazza rinnovabili! Cui prodest?”.

 

“Come Associazione di imprenditori - conclude il presidente Delle Donne - invitiamo la classe politica ad una forte assunzione di responsabilità e ad una attenta riflessione sul futuro del comparto e della relativa filiera, anche attraverso l’istituzione di tavoli per l’avvio di una collaborazione  paritaria pubblico/privato”.

 

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