Soltanto i 41 lavoratori della Thysennkrupp e i parenti delle vittime, una quindicina, che si sono costituiti parte civile al processo per il rogo del 6 dicembre 2007 che costò la vita a sette operai, avranno diritto alla liquidazione immediata del risarcimento stabilito dalla sentenza di venerdi' scorso dalla corte d'assise di Torino, che ha condannato l'ad della societa' italiana Harald Espenhahn per omicidio volontario con dolo eventuale, e altri cinque dirigenti dell'acciaieria controllata dal colosso tedesco del settore.
Per gli Enti Locali, circa 2,5 milioni di risarcimento complessivo, e per i sindacati - 100mila euro ciascuna per Fiom, Fim e Uilm - e per le altre associazioni occorrera' attendere il passaggio in giudicato della sentenza.
Lo riferisce Elena Poli, legale della Fiom.
Per gli operai e i parenti delle vittime la corte ha stabilito un risarcimento medio di 50mila euro ciascuno.
Dodici operai dello stabilimento di Torino sono rimasti senza lavoro e dopo la sentenza hanno invitato le istituzioni locali a utilizzare le somme di risarcimento stabilite dalla Corte d'Assise per un progetto che garantisca la loro occupazione. Complessivamente i giudici hanno stabilito risarcimenti per oltre 9 milioni di euro.