La
campagna del recupero dell’evasione 2011 si muove nel segno della continuità. I
risultati ottenuti l’anno scorso confermano la strategia basata sull’analisi
del rischio, che consente di concentrare i controlli solo dove ce n’è veramente
bisogno. Grande attenzione al tutoraggio delle imprese, che coinvolge ben 2
mila grandi contribuenti e permette di verificare in anticipo le operazioni a
rischio. In tema di accertamento sintetico saranno vagliate solo le posizioni,
selezionate a livello locale, che tradiscono una forte differenza tra tenore di
vita e reddito dichiarato. In linea generale, le ispezioni non devono mai
protrarsi più del necessario nei casi in cui vengano rilevate solo violazioni
formali. Sono queste le linee strategiche contenute nella circolare n. 21/E di
oggi, che traccia le linee guida dei controlli fiscali per quest’anno.
Mano ferma sui big – Le
attività di controllo sui grandi contribuenti si sono attestate, nel corso del
2010, su standard qualitativi particolarmente elevati, che l’Agenzia punta a
consolidare e migliorare ancora nel 2011. Un obiettivo che le recenti innovazioni
normative rendono più vicino, a partire dalle nuove disposizioni sul transfer
pricing, che valorizzano l’impegno delle imprese a predisporre la
documentazione necessaria per riscontrare la conformità dei prezzi di
trasferimento praticati al valore normale. Questa scelta, infatti, nell’ambito
del tutoraggio è indice di un atteggiamento di trasparenza e collaborazione con
il Fisco. Inoltre, la platea dei grandi contribuenti da sottoporre a tutoraggio
nel 2011 si è allargata fino a comprendere quasi 2 mila posizioni, circa i due
terzi delle imprese che nel 2009 hanno realizzato un volume d’affari o di
ricavi pari o superiore a 100 milioni di
euro. Le attività istruttorie esterne, poi, si focalizzeranno sui contribuenti
a più alto rischio di evasione. A far suonare il campanello d’allarme è, per
esempio, il ricorso a operazioni di arbitraggio internazionale o a strumenti
finanziari complessi.
Medie dimensioni e turn over –
Per le imprese di medie dimensioni il controllo si fa in tre fasi:
mappatura, censimento dei rischi e selezione dei contribuenti. Per quanto
riguarda la mappatura, questa si baserà su diversi indici, come le fasce di
ricavi e di volume d’affari, la natura giuridica, etc. Successivamente si passa
al censimento dei rischi di evasione/elusione, come ad esempio il fenomeno del
turn-over nel comparto delle medie imprese e di migrazione di contribuenti fra
Direzioni provinciali. Questo consente di individuare le posizioni a rischio da
selezionare, graduate in funzione del risk score attribuito, come
l’assenza di controlli negli ultimi quattro anni e la presenza di perdite
“sistemiche”.
Sempre sotto la lente imprese
minori e lavoratori autonomi – Sono
coinvolti nel piano dei controlli 2011 i contribuenti che presentano anomalie e
comportamenti difformi rispetto agli studi di settore, oltre che la presenza di
annualità consecutive e in perdita. Inoltre, una quota crescente di controlli
verrà riservata agli esercenti arti e professioni, privilegiando come metodo le
indagini finanziarie. In linea generale, le attività di controllo effettuate
nel 2010 nei confronti delle imprese di minori dimensioni e dei lavoratori
autonomi hanno fatto registrare un importante miglioramento qualitativo dei
risultati rispetto a quelli del 2009, a fronte di una lieve diminuzione del
numero complessivo degli interventi.
Al vaglio gli enti non
commerciali – Per gli enti non commerciali
l’obiettivo è intercettare lo svolgimento di attività produttive e
commerciali, non marginali, che comportano il recupero delle agevolazioni
fiscali indebitamente fruite. Per le società cooperative, nel 2010 l’Agenzia ha
stipulato una specifica convenzione con il Ministero dello Sviluppo Economico
in base alla quale è previsto un migliore scambio di informazioni. Infine, nel
comparto agricolo l’attività di controllo va indirizzata anche nei confronti
dei soggetti che dissimulano sotto forma di agriturismo vere e proprie imprese
commerciali di ristorazione e alberghiere.
Persone fisiche alla prova dei
controlli – Per le persone fisiche, sono previsti
controlli formali delle dichiarazioni dei redditi, in
larga parte automatizzati.
Il principale strumento resta l’accertamento sintetico, tipologia di controllo
per la quale già dal 2008 è prevista l’esecuzione di un piano straordinario,
che nel 2011 mira ad assestarsi a quota 40 mila. Anche in questo caso, va data
massima priorità ai casi di forte sperequazione, con centinaia di migliaia di
euro di differenza tra reddito dichiarato e spese sostenute, evitando di
avviare controlli che portino alla contestazione di un maggior reddito di
ammontare esiguo (poche migliaia di euro).
Nuova linfa all’attività
antifrode – Il contrasto dei fenomeni di frode in materia di Iva
continua a essere una priorità sia in ambito europeo sia nazionale. Sempre più
determinante, da questo punto di vista, è il costante utilizzo degli strumenti
di cooperazione amministrativa, come il gruppo Eurofisc, che consente il
monitoraggio in tempo reale dei flussi informativi tra i diversi Paesi. In
campo nazionale continua a operare la cabina di regia operativa che vede
impegnate le Entrate, le Dogane e la Guardia di Finanza.
Focus sull’evasione
internazionale – Il contrasto all’evasione internazionale ha fatto
il suo esordio nel 2010 con risultati di rilievo. Fari accesi, in particolare,
sul finto trasferimento all’estero della residenza fiscale a fini di evasione e
sull’interposizione fittizia o l’estero-vestizione. Per quest’ultima tipologia
l’attività di contrasto sarà coordinata dall’Ucifi (Ufficio centrale per il
contrasto agli illeciti fiscali internazionali).
Riscossione in primo piano –
In tema di riscossione si punta sullo stretto coordinamento con le società
del gruppo Equitalia e sul dl n. 78/2010. In particolare, l’articolo 29 della
norma prevede dal prossimo 1° luglio l’efficacia di titolo esecutivo degli
avvisi d’accertamento. A ciò si aggiunge la maggior tutela dell’interesse
erariale nelle transazioni fiscali, la semplificazione delle procedure tra
Agenzia e agente della riscossione nei casi di concordato fallimentare,
l’accelerazione delle procedure per l’insinuazione dei crediti tributari in
caso di fallimento e l’inasprimento delle pene previste per il reato di
sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Per quest’ultimo,
consistente nel compiere atti fraudolenti o alienazioni simulate oppure, in
sede di transazione fiscale, nel sottovalutare le risorse aziendali, la pena è
stata portata sino a sei anni di reclusione.
Il testo della circolare è disponibile sul sito internet www.agenziaentrate.gov.it.