Lunedì, 25 Novembre 2024

Manovra finanziaria, Pdl: "Il governo accoglie le richieste della Puglia"



Manovra finanziaria, Pdl: "Il governo accoglie le richieste della Puglia"

Dalla manovra approvata al Senato e in via di approvazione definitiva alla Camera, solo buone notizie per il Sud e tutto il Mezzogiorno.  È Rocco Palese che con Massimo Cassano, Domi Lanzillotta (Pdl) e Davide Bellomo (I pugliesi), ha illustrato in una conferenza stampa “le principali richieste che da tempo venivano dalla Puglia e dalle altre Regioni, che il Governo sostanzialmente ha accolto nella manovra finanziaria”.

Tre i punti fondamentali che, secondo il presidente del Pdl regionale, rappresentano “la vera svolta” per le Regioni del Mezzogiorno e per la Puglia in particolare: la modifica del patto di stabilità, la certezza e conferma delle somme destinate alle Regioni del Sud e la deroga al blocco del turn over per le assunzioni in sanità anche per le Regioni, come la Puglia, sottoposte al Piano di rientro.

“Va dato atto al Governo Berlusconi – ha detto Palese – di aver tenuto fede a tutti gli impegni fin qui assunti e parzialmente già attuati, in favore delle Regioni del Mezzogiorno. In questa manovra, come peraltro oggi riporta la stampa nazionale, nonostante i tagli richiesti dall’Europa e imposti dalla crisi economica internazionale, non solo c’è la conferma delle somme stanziate per il Sud, ma anche l’accoglimento delle richieste principali provenienti dalle Regioni e in particolare dal Presidente Vendola. Qui va dato atto al ministro Fitto di essere riuscito a portare avanti e a far recepire dal Governo e dal Parlamento il frutto del confronto costante e del dialogo costruttivo avuto negli ultimi mesi con i Presidenti delle Regioni e con il Presidente Vendola”.

Palese ha illustrato le misure nel dettaglio:

Modifiche al Patto di Stabilità e Piano Sud: nella manovra c’è una misura specifica intitolata “Sviluppo delle Regioni dell’obiettivo convergenza e realizzazione del Piano Sud”. Come chiesto dal Presidente Vendola, dalle altre Regioni e da tutti gli Enti Locali, il Governo ha stabilito che i fondi comunitari, le risorse del Fas e le risorse riprogrammate, sono fuori dal Patto di Stabilità “al fine di garantire l’efficacia delle misure finanziarie per lo sviluppo delle regioni dell’obiettivo convergenza e l’attuazione del Piano Sud”.

“Ciò significa – ha spiegato Palese – che la spesa effettuata annualmente dalle Regioni per cofinanziare gli interventi previsti da quelle risorse, non rientra nel calcolo dei limiti di spesa fissati dal Patto di Stabilità”.

Certezza delle somme destinate al Sud: nel testo della manovra c’è un periodo in cui si sancisce la certezza che le risorse destinate alla programmazione regionale nell’ambito del Fas non saranno ridotte. A partire dal 2012 e in via definitiva anche per il futuro.

Deroga a blocco turn over sanità: la manovraprevede che le Regioni sottoposte a Piani di Rientro possono derogare al blocco del turn over del personale del servizio sanitario regionale, possono quindi assumere personale per sostituire quello non più in servizio, al fine di garantire i livelli essenziali di assistenza. Ciò per la Puglia significa, che, nonostante e fermo restando quanto previsto dal Piano di Rientro, il Governo autorizza la Regione ad applicare quanto peraltro già sancito dall’art. 2 della Legge Regionale pugliese N. 12 del 2010.

“Crediamo – ha concluso Palese – che queste misure facciano giustizia una volta per tutte dei reali intenti del Governo e degli sforzi che, nonostante la grave situazione internazionale, Governo e Parlamento stanno compiendo per favorire lo sviluppo del Sud. Questo sforzo è frutto di un lavoro collegiale di confronto e dialogo avviato ormai da tempo dal ministro Fitto anche con il Presidente Vendola e del quale ci auguriamo che anche la sinistra voglia dare atto al netto di populismo e demagogia”. Gli ha fatto eco Bellomo che, a nome del Presidente della Provincia di Bari e presidente dell’Upi Puglia, Francesco Schittulli, ha ringraziato il ministro Fitto e l’intero Governo per questa importante modifica al Patto di Stabilità che consentirà agli Enti Locali di sbloccare importanti finanziamenti per le infrastrutture.

 

I TESTI DELLA MANOVRA CHE RIGUARDANO LE REGIONI DEL SUD

 

Deroga a blocco turn over

Articolo 1

dopo il comma 23, è inserito il seguente:

«23-bis. Per le regioni sottoposte ai piani di rientro per le quali in attuazione dell’articolo 1, comma 174, quinto periodo, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, è stato applicato il blocco automatico del turn over del personale del servizio sanitario regionale, con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale, su richiesta della regione interessata, può essere disposta la deroga al predetto blocco del turn over, previo accertamento, in sede congiunta, da parte del Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza e del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali, di cui rispettivamente agli articoli 9 e 12 dell’intesa Stato-regioni del 23 marzo 2005, sentita l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), della necessità di procedere alla suddetta deroga al fine di assicurare il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, il conseguimento di risparmi derivanti dalla corrispondente riduzione di prestazioni di lavoro straordinario o in regime di autoconvenzionamento, nonché la compatibilità con la ristrutturazione della rete ospedaliera e con gli equilibri di bilancio sanitario, come programmati nel piano di rientro, ovvero nel programma operativo e ferma restando la previsione del raggiungimento dell’equilibrio di bilancio»;

 

Certezza somme per il Sud

Articolo 1

al comma 2 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «. Al comma 4 del predetto articolo 10, dopo il primo periodo, è inserito il seguente: “Le proposte di riduzione non possono comunque riguardare le risorse destinate alla programmazione regionale nell’ambito del Fondo per le aree sottoutilizzate; resta in ogni caso fermo l’obbligo di cui all’articolo 21, comma 13, della legge 31 dicembre 2009, n. 196“»;
 

Modifiche Patto Stabilità e Piano Sud

Articolo aggiuntivo all’art. 5

Dopo l’articolo 5, è inserito il seguente:

«Art. 5-bis. - (Sviluppo delle regioni dell’obiettivo convergenza e realizzazione del Piano Sud) – 1. Al fine di garantire l’efficacia delle misure finanziarie per lo sviluppo delle regioni dell’obiettivo convergenza e l’attuazione delle finalità del Piano per il Sud, a decorrere dall’anno finanziario in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la spesa in termini di competenza e di cassa effettuata annualmente da ciascuna delle predette regioni a valere sulle risorse del fondo per lo sviluppo e la coesione di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 31 maggio 2011, n. 88, sui cofinanziamenti nazionali dei fondi comunitari a finalità strutturale, nonché sulle risorse individuate ai sensi di quanto previsto dall’articolo 6-sexies del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, può eccedere i limiti di cui all’articolo 1, commi 126 e 127, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, nel rispetto, comunque, delle condizioni e dei limiti finanziari stabiliti ai sensi del comma 2 del presente articolo.

2. Al fine di salvaguardare gli equilibri di finanza pubblica, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale e di intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano da adottare entro il 30 settembre di ogni anno, sono stabiliti i limiti finanziari per l’attuazione del comma 1, nonché le modalità di attribuzione allo Stato ed alle restanti regioni dei relativi maggiori oneri, garantendo in ogni caso il rispetto dei tetti complessivi, fissati dalla legge per il concorso dello Stato e delle predette regioni alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica per l’anno di riferimento».

 
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