Dalla
manovra approvata al Senato e in via di approvazione definitiva alla Camera,
solo buone notizie per il Sud e tutto il Mezzogiorno. È Rocco Palese che
con Massimo Cassano, Domi Lanzillotta (Pdl) e Davide Bellomo (I pugliesi), ha
illustrato in una conferenza stampa “le principali richieste che da tempo
venivano dalla Puglia e dalle altre Regioni, che il Governo sostanzialmente ha
accolto nella manovra finanziaria”.
Tre
i punti fondamentali che, secondo il presidente del Pdl regionale,
rappresentano “la vera svolta” per le Regioni del Mezzogiorno e per la Puglia
in particolare: la modifica del patto di stabilità, la certezza e conferma
delle somme destinate alle Regioni del Sud e la deroga al blocco del turn over
per le assunzioni in sanità anche per le Regioni, come la Puglia, sottoposte al
Piano di rientro.
“Va
dato atto al Governo Berlusconi – ha detto Palese – di aver tenuto fede
a tutti gli impegni fin qui assunti e parzialmente già attuati, in favore delle
Regioni del Mezzogiorno. In questa manovra, come peraltro oggi riporta la
stampa nazionale, nonostante i tagli richiesti dall’Europa e imposti dalla
crisi economica internazionale, non solo c’è la conferma delle somme stanziate
per il Sud, ma anche l’accoglimento delle richieste principali provenienti
dalle Regioni e in particolare dal Presidente Vendola. Qui va dato atto al
ministro Fitto di essere riuscito a portare avanti e a far recepire dal Governo
e dal Parlamento il frutto del confronto costante e del dialogo costruttivo
avuto negli ultimi mesi con i Presidenti delle Regioni e con il Presidente
Vendola”.
Palese
ha illustrato le misure nel dettaglio:
Modifiche
al Patto di Stabilità e Piano Sud: nella manovra c’è una misura specifica
intitolata “Sviluppo delle Regioni dell’obiettivo convergenza e realizzazione
del Piano Sud”. Come chiesto dal Presidente Vendola, dalle
altre Regioni e da tutti gli Enti Locali, il Governo ha stabilito che i fondi
comunitari, le risorse del Fas e le risorse riprogrammate, sono fuori dal Patto
di Stabilità “al fine di garantire l’efficacia delle misure finanziarie per lo
sviluppo delle regioni dell’obiettivo convergenza e l’attuazione del Piano
Sud”.
“Ciò
significa – ha spiegato Palese – che la spesa effettuata annualmente
dalle Regioni per cofinanziare gli interventi previsti da quelle risorse, non
rientra nel calcolo dei limiti di spesa fissati dal Patto di Stabilità”.
Certezza
delle somme destinate al Sud: nel testo della manovra
c’è un periodo in cui si sancisce la certezza che le risorse destinate alla
programmazione regionale nell’ambito del Fas non saranno ridotte. A partire dal
2012 e in via definitiva anche per il futuro.
Deroga
a blocco turn over sanità: la manovraprevede che le Regioni
sottoposte a Piani di Rientro possono derogare al blocco del turn over del
personale del servizio sanitario regionale, possono quindi assumere personale
per sostituire quello non più in servizio, al fine di garantire i livelli
essenziali di assistenza. Ciò per la Puglia significa, che, nonostante e fermo
restando quanto previsto dal Piano di Rientro, il Governo autorizza la Regione
ad applicare quanto peraltro già sancito dall’art. 2 della Legge Regionale
pugliese N. 12 del 2010.
“Crediamo
– ha concluso Palese – che queste misure facciano giustizia una volta
per tutte dei reali intenti del Governo e degli sforzi che, nonostante la grave
situazione internazionale, Governo e Parlamento stanno compiendo per favorire
lo sviluppo del Sud. Questo sforzo è frutto di un lavoro collegiale di
confronto e dialogo avviato ormai da tempo dal ministro Fitto anche con il
Presidente Vendola e del quale ci auguriamo che anche la sinistra voglia dare atto
al netto di populismo e demagogia”. Gli ha fatto eco Bellomo che, a
nome del Presidente della Provincia di Bari e presidente dell’Upi Puglia, Francesco
Schittulli, ha ringraziato il ministro Fitto e l’intero Governo per questa
importante modifica al Patto di Stabilità che consentirà agli Enti Locali di
sbloccare importanti finanziamenti per le infrastrutture.
I
TESTI DELLA MANOVRA CHE RIGUARDANO LE REGIONI DEL SUD
Deroga
a blocco turn over
Articolo
1
dopo
il comma 23, è inserito il seguente:
«23-bis.
Per le regioni sottoposte ai piani di rientro per le quali in attuazione
dell’articolo 1, comma 174, quinto periodo, della legge 30 dicembre 2004, n.
311, è stato applicato il blocco automatico del turn over del personale
del servizio sanitario regionale, con decreto del Ministro della salute, di
concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro per
i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale, su richiesta della
regione interessata, può essere disposta la deroga al predetto blocco del turn
over, previo accertamento, in sede congiunta, da parte del Comitato
permanente per la verifica dell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza
e del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali, di cui
rispettivamente agli articoli 9 e 12 dell’intesa Stato-regioni del 23 marzo
2005, sentita l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS),
della necessità di procedere alla suddetta deroga al fine di assicurare il
mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, il conseguimento di risparmi
derivanti dalla corrispondente riduzione di prestazioni di lavoro straordinario
o in regime di autoconvenzionamento, nonché la compatibilità con la
ristrutturazione della rete ospedaliera e con gli equilibri di bilancio
sanitario, come programmati nel piano di rientro, ovvero nel programma
operativo e ferma restando la previsione del raggiungimento dell’equilibrio di
bilancio»;
Certezza
somme per il Sud
Articolo
1
al
comma 2 è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «.
Al comma 4 del predetto articolo 10, dopo il primo periodo, è inserito il
seguente: “Le proposte di riduzione non possono comunque riguardare le risorse
destinate alla programmazione regionale nell’ambito del Fondo per le aree
sottoutilizzate; resta in ogni caso fermo l’obbligo di cui all’articolo 21,
comma 13, della legge 31 dicembre 2009, n. 196“»;
Modifiche
Patto Stabilità e Piano Sud
Articolo
aggiuntivo all’art. 5
Dopo
l’articolo 5, è inserito il seguente:
«Art.
5-bis. - (Sviluppo delle regioni dell’obiettivo convergenza e realizzazione
del Piano Sud) – 1. Al fine di garantire l’efficacia delle misure
finanziarie per lo sviluppo delle regioni dell’obiettivo convergenza e
l’attuazione delle finalità del Piano per il Sud, a decorrere dall’anno finanziario
in corso alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente
decreto, la spesa in termini di competenza e di cassa effettuata annualmente da
ciascuna delle predette regioni a valere sulle risorse del fondo per lo
sviluppo e la coesione di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 31 maggio
2011, n. 88, sui cofinanziamenti nazionali dei fondi comunitari a finalità
strutturale, nonché sulle risorse individuate ai sensi di quanto previsto
dall’articolo 6-sexies del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112,
convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, può eccedere
i limiti di cui all’articolo 1, commi 126 e 127, della legge 13 dicembre 2010,
n. 220, nel rispetto, comunque, delle condizioni e dei limiti finanziari stabiliti
ai sensi del comma 2 del presente articolo.
2. Al
fine di salvaguardare gli equilibri di finanza pubblica, con decreto del
Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per i
rapporti con le regioni e per la coesione territoriale e di intesa con la
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e di Bolzano da adottare entro il 30 settembre di ogni anno,
sono stabiliti i limiti finanziari per l’attuazione del comma 1, nonché le modalità
di attribuzione allo Stato ed alle restanti regioni dei relativi maggiori
oneri, garantendo in ogni caso il rispetto dei tetti complessivi, fissati dalla
legge per il concorso dello Stato e delle predette regioni alla realizzazione
degli obiettivi di finanza pubblica per l’anno di riferimento».