Venerdì, 22 Novembre 2024

Nardò, un progetto di ristrutturazione per le 'Case mura'



Nardò, un progetto di ristrutturazione per le 'Case mura'
Potranno tornare a nuova vita le case mura a ridosso del centro storico neritino. Nei giorni scorsi, infatti, è stata portata a termine l’istruttoria per l’approvazione dell’intervento di recupero presentato dall’ingegnere Mario Gaballo e dall’architetto Severino Orsan, che comprende un gruppo di immobili aggregati a schiera lungo il perimetro della cinta muraria, le cosiddette case mura contigue ad ambienti destinati ad altro uso probabilmente agricolo o di piccolo artigianato, comprese tra corso Galliano, via Vittoria e via S. Lucia. La zona di intervento riguarda una delle torri della cinta muraria risalente al XV secolo e l’unico pezzo residuo rimasto pressocché inalterato delle antiche case mura sorte a suo tempo sul perimetro murario quattrocentesco del centro storico, che il Prg classifica come edifici monumentali e tessuti edilizi di interesse ambientale. Tali strutture si collocano su di un’importante asse commerciale della città, Corso Galliano, ma il progetto proposto non è assolutamente invasivo. Sono previsti, infatti, solo limitati interventi di ristrutturazione in modo da conservare inalterate le caratteristiche originarie degli immobili, cercando di valorizzarle, e lasciando inalterati quanto più possibile i segni del tempo. “Questo intervento – ha dichiarato il sindaco Antonio Vaglio – è un ulteriore tassello verso il recupero del centro storico. Sicuramente c’è tanto da fare ma a piccoli passi stiamo procedendo nella direzione voluta, quella cioè di ridare nuova vita e nuova linfa alla città vecchia. Basti pensare che attraverso gli ultimi due bandi per il recupero degli immobili nel centro storico sono stati in parte finanziati e realizzati ben 57 interventi di ristrutturazione, per passare poi al ripristino del basolato e al sorgere di nuove attività commerciali, al recupero del chiostro dei carmelitani e dell’attigua chiesa, del complesso di S. Antonio e ad altro ancora”. “Simili operazioni di riuso, che di fatto mirano alla conservazione dell’originaria testimonianza e non ad un totale stravolgimento degli immobili storici, come avvenuto negli ultimi decenni – ha dichiarato l’assessore all’Urbanistica e Ambiente, Mino Natalizio – è la strada obbligata da perseguire. Questo in modo particolare quando si ha a che fare con luoghi simbolo di importanti vicende del passato. L’Arco Colosso, infatti, fu uno dei punti strategici della rivoluzione neritina del 1920”.
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