Lunedì, 25 Novembre 2024

La Camera di Commercio di Lecce mobilita il mondo imprenditoriale contro la soppressione dei treni da e per il Salento


“Un peggioramento senza precedenti. Trovare soluzioni alternative che non penalizzino il territorio”

La Camera di Commercio di Lecce mobilita il mondo imprenditoriale contro la soppressione dei treni da e per il Salento

 

Recependo l’invito del presidente della Camera di Commercio di Lecce Alfredo Prete, che congiuntamente al presidente della Provincia Antonio Gabellone ha promosso un coinvolgimento generale e unitario del territorio contro i tagli dei treni da e per il Salento, la Commissione Consiliare Trasporti della Camera di Commercio di Lecce – composta dai consiglieri Carlo Taurino (presidente della Commissione, proveniente dal settore Trasporti), Roberto Petrelli (segretario di Commissione, settore Servizi), Salvatore De Riccardis (settore Industria), Claudio Inguscio (settore Commercio) – ha elaborato un documento sul nuovo orario di Trenitalia che entrerà in vigore il prossimo 12 dicembre. I contenuti della deliberazione sono stati portati all’attenzione dell’odierno Consiglio Camerale che li ha pienamente condivisi, prendendone atto. Il testo della deliberazione sarà inviato alle associazioni di categoria rappresentate in Consiglio Camerale: esse lo faranno proprio e, sottoscrivendolo, lo trasmetteranno sotto forma di telegramma alle istituzioni competenti.

Nel testo della deliberazione si prende atto “che il disagio derivante da queste scelte scellerate rappresenterebbe un peggioramento senza precedenti nella storia del trasporto ferroviario tra la Puglia e il resto della nazione, con effetti disastrosi dal punto di vista dello sviluppo economico”. Contro le scelte di Trenitalia e con l’obiettivo di evitare un danno irreparabile sul piano economico, turistico e sociale, la Commissione Trasporti dell’Ente Camerale, ha deliberato di dar vita ad azioni congiunte con gli altri Enti e con i parlamentari del territorio salentino per analizzare le problematiche del sistema ferroviario ed individuare soluzioni alternative che non penalizzino l’intero territorio pugliese e le imprese.

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