Lunedì, 25 Novembre 2024

Al via il decreto salva-Italia


Dal 1° gennaio metodo contributivo a tutte le pensioni, parte l'Imposta Municipale Unica e innalzamento dell'IVA di 2 punti di pe

Al via il decreto salva-Italia

Ammonta a circa 20 miliardi di euro strutturali l’insieme degli interventi stabiliti per il triennio 2012- 2014. La riunione del Consiglio dei ministri, si è svolta ieri, domenica 4 dicembre 2011, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti, per affrontare con urgenza la gravissima crisi finanziaria del debito italiano. Il Governo ha deliberato un pacchetto di interventi che sostiene che danno il via ad una fase di riforma strutturale dell’economia italiana e ad una prima riduzione dei costi della politica, richiedendo al contempo a tutte le componenti della società italiana la partecipazione allo sforzo per la salvezza e per il rilancio del Paese.

La correzione lorda è di oltre 30 miliardi in quanto sono previsti interventi di spesa a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro per oltre 10 miliardi. All’interno del pacchetto è inclusa e consolidata in norme la correzione dei saldi pari a 4 miliardi previsti quale “clausola di salvaguardia” nella manovra di agosto 2011.

I risparmi conseguiti in parte sono destinati a un considerevole pacchetto di interventi a favore della crescita, del sistema produttivo e del lavoro.

Attraverso la deducibilità integrale dell’IRAP-lavoro vengono favorite le imprese che assumono lavoratori e lavoratrici per un importo di 1,5 miliardi nel 2012, e 2 miliardi nel 2013 e nel 2014. Vengono previsti con l’IRAP interventi a favore di donne e giovani per 1 miliardo di euro per ciascuno degli anni del periodo considerato.

Con l’introduzione del meccanismo denominato ACE di favore fiscale alla raccolta di capitale di rischio, in modo da favorire la patrimonializzazione delle imprese, si interviene con un’azione di 1 miliardo di euro nel 2012, 1,5 nel 2013 e 3 nel 2014.

Viene rifinanziato il trasferimento alle regioni per il traporto pubblico locale e viene finanziato un programma, per accelerare l'utilizzo dei fondi strutturali europei che altrimenti l’Italia rischia di perdere e viene rifinanziato il fondo di garanzia per le piccole e medie imprese per mettere a disposizione delle PMI garanzie per circa 20 miliardi di credito.

Tutti gli incentivi per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico vengono resi duraturi nel tempo estendendoli alle aree colpite da calamità naturali.

Si completa la riforma della previdenza con l’estensione a tutti dal 1 gennaio 2012 del metodo contributivo per il calcolo delle pensioni per le anzianità future e con l’istituzione di un sistema flessibile per l’età di pensionamento, che viene elevata a 62 anni per le donne con una fascia di uscita flessibile incentivata fino a 70 anni, per gli uomini la fascia di flessibilità è tra 66 e 70 anni.

Le lavoratrici del settore privato saranno equiparate alle stesse regole dei lavoratori a partire dal 2018.

L’indicizzazione piena delle pensioni minime è stata garantita, mentre l'indicizzazione parziale per quelle fino a due volte il minimo, in circostanze estremamente difficili.

Viene anticipata l’introduzione dell’IMU, ovvero dell’Imposta municipale unica rivolta a tutti e calcolata sulle abitazioni.

Ideata da Tremonti per ridare fiato ai Comuni, sarebbe dovuta entrare in vigore nel 2014, ma il governo Monti con il decreto Salva-Italia l’ha anticipata al 1 gennaio 2012,  contando così di portare nelle casse dello Stato circa 22 miliardi di euro, oltre il doppio di quanto si riscuoteva con l’Ici: di questi solo 1,5 arriveranno dalle prime case, il resto deriverà dalle seconde, terze e altre abitazioni, oltre che da uffici ed edifici commerciali. Stato e Comuni divideranno gli introiti a metà.

L’IMU è dunque un’imposta su tutte le case ed unisce così la vecchia Ici e le Addizionali comunali pagate sul patrimonio immobiliare. Si calcola sulla rendita catastale degli immobili rivalutata del 60% e viene tassata con un’aliquota del 3,6 ‰ per la prima casa e del 7,6 ‰ per tutte gli altri immobili. Per le prime case, non dovrà essere pagata se di importo inferiore ai 200 euro. La vecchia Ici, invece, era assente per la prima casa mentre partiva da un minimo del 5‰ per tutti gli altri edifici. I Comuni potranno alzare o abbassare l’IMU fino a un massimo del 2‰ sulla prima casa (che potrà quindi oscillare tra l’1,6 ‰ e il 5,6 ‰) e del 3 per mille per gli altri immobili, oscillando così tra il 4,6 e il 10,6 ‰.

Tale intervento accresce il contributo che viene chiesto al patrimonio e alla ricchezza allo sforzo per superare la crisi.

E’ stato disposto l’intervento fiscale una tantum con una aliquota dell’1,5% a carico dei capitali rientrati in Italia con il cosiddetto “scudo fiscale”.

Nuove imposte su taluni beni di lusso (auto di grossa cilindrata, barche, aerei).

L’IVA, a decorrere dal 1 settembre 2012, aumenterà di 2 punti percentuali: in tal modo si evita che scatti la riduzione automatica di tutte le deduzioni e detrazioni fiscali in particolare sulla famiglia. La ridefinizione delle agevolazioni andrà a finanziarie il Fondo per la Famiglia istituito dal decreto approvato oggi.

Viene attuato un pacchetto antievasione che prevede il divieto di uso del contante per pagamenti superiori ai 1000 euro, i pagamenti telematici per la Pubbliche Amministrazioni ed ai fini dell’emersione una fiscalità di favore per le imprese individuali e artigiane.

E’ stato deliberato un insieme di liberalizzazioni per la vendita di farmaci, per i trasporti, e per gli orari degli esercizi commerciali.

Vengono rafforzate le funzioni dell’Antitrust.

Il Governo ha avviato un’azione di selezione e di riordino dei programmi di spesa con l’abolizione di una serie di enti ritenuti non più utili ed in particolare, le Province vengono riportate alla funzione di organi di indirizzo e coordinamento con l’abolizione delle giunte, con la riduzione a 10 il numero dei consiglieri provinciali e con un drastico taglio delle spese per le funzioni già svolte da altri enti territoriali.

Il Consiglio ha approvato uno schema di decreto legislativo per l’attuazione della Direttiva 2008/104, che tutela i lavoratori dipendenti dalle agenzie di lavoro interinale (“agenzie di somministrazione” secondo il decreto Biagi) per migliorare la qualità del lavoro svolto da questi impiegati presso imprese utilizzatrici.

Francesca Maggiulli

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