Ammontano a più di 56 milioni di euro, al netto di sanzioni civili e interessi, i premi omessi accertati dall'INAIL attraverso l'attività di vigilanza nel corso del 2011. Questo dato ha fatto segnare un incremento dell'8,7% rispetto all'importo accertato nel 2010 ed è il frutto delle ispezioni condotte in 21.201 aziende, che in 18.145 casi, pari all'85,59% del totale, hanno fatto emergere delle irregolarità. La percentuale molto alta di successo dei controlli conferma la validità delle scelte operate dall'Istituto. La qualità dell'azione ispettiva, infatti, è stata migliorata anche grazie al potenziamento dell'attività di business intelligence e all'incremento delle banche dati disponibili, per indirizzare gli accertamenti verso categorie, aziende e soggetti che presentano indicatori di rischio del probabile impiego di lavoro nero e di evasione o elusione contributiva.
Con Inps, Enpals e Ministero individuati 278.268 lavoratori irregolari. Il bilancio annuale dell'attività ispettiva dell'Istituto è stato presentato ieri pomeriggio a Roma nel corso di una conferenza stampa al Ministero del Lavoro in cui sono stati illustrati anche i risultati dei controlli effettuati da Inps, Enpals e Ministero. Nel complesso, grazie alle ispezioni svolte nel 2011 sono stati individuati 278.268 lavoratori irregolari. Un dato che, secondo il direttore generale delle Attività ispettive del Ministero del Lavoro, Paolo Pennesi, "testimonia una buona incisività dell'azione di controllo, considerato anche che il numero delle verifiche è diminuito di circa il 7% rispetto all'anno precedente". Le aziende ispezionate sono state 244.170, un campione appena superiore al 10% dei circa due milioni censite presso gli Istituti previdenziali, e le imprese irregolari sono risultate 149.708, pari al 61% di quelle sottoposte a verifica. Il recupero contributivo, riferito alle somme accertate e non a quelle riscosse, si è attestato invece attorno a 1.225.165.438 euro, in calo del 13% rispetto all'anno precedente.
Accertati quasi 118mila dipendenti in nero. I lavoratori in nero individuati grazie alle ispezioni predisposte dai quattro enti ammontano a 105.279, cui ne vanno aggiunti altri 13mila rilevati dalla Guardia di Finanza, per un totale di 117.955. Una cifra in "evidente diminuzione rispetto ai 151mila lavoratori dello scorso anno", ha precisato Pennesi, e questo calo è fondamentalmente riconducibile, da un lato, alla restrizione del campo di applicazione della normativa sanzionatoria al solo lavoro subordinato e, dall'altro, alla contrazione dell'occupazione che inevitabilmente incide anche sul sommerso, oltre che al notevole incremento che hanno avuto le forme contrattuali di lavoro flessibile, in particolare in alcune regioni settentrionali.
Una banca dati per analizzare il fenomeno del sommerso. I controlli INAIL, in particolare, hanno accertato 48.716 lavoratori irregolari, 7.509 dei quali sono risultati in nero. La quasi totalità dei lavoratori irregolari è stata riscontrata nei settori maggiormente sottoposti a ispezione dall'Istituto: il terziario (30.617 lavoratori irregolari) e l'industria (16.328). Su un totale di 2.193 lavoratori in nero non comunitari rilevati, quasi il 50% è stato riscontrato nelle attività manifatturiere, mentre il maggior numero di lavoratori in nero di nazionalità italiana è stato individuato nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, con 1.012 lavoratori italiani in nero (su un totale di 1.562), seguito dalle costruzioni, dove sono stati rilevati 627 lavoratori italiani in nero su 1.178. Per analizzare più da vicino il fenomeno del lavoro sommerso e irregolare, utilizzando i dati provenienti dall'attività ispettiva l'INAIL ha realizzato anche una banca dati statistica - l'Osservatorio dei lavoratori regolarizzati - che fornisce una serie di informazioni sul settore economico e le dimensioni dell'azienda e sulle caratteristiche dei suoi dipendenti, come età, sesso, nazionalità, tipo di orario e di contratto, settore tariffario, professione e titolo di studio.
Le verifiche dell'Istituto effettuate da 321 ispettori. Le verifiche predisposte dall'Istituto sono state effettuate da 321 ispettori, 49 dei quali, reclutati con un percorso interno di riqualificazione professionale, sono entrati in servizio solo a partire dallo scorso primo ottobre. Il personale ispettivo dell'Istituto nel corso del 2011 ha anche compiuto 4.026 accertamenti sul versante dei lavoratori - per infortuni mortali, malattie professionali, infortuni gravi, ecc. - e ha redatto 1.264 relazioni per pratiche varie (ditte fallite, cessate e/o irreperibili, e altri casi).