-
Creare figure professionali sempre più qualificate e competenti, in grado di
lavorare in sicurezza seguendo parametri omogenei in tutta Europa, e promuovere
la mobilità transnazionale di operai e tecnici grazie una definizione uniforme
delle competenze professionali. Sono questi gli obiettivi del nono meeting di Reforme, l’organizzazione che riunisce
i principali enti bilaterali di formazione in edilizia dei nove Paesi europei
attualmente aderenti (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Belgio,
Finlandia, Svezia e Svizzera).
L’incontro,
che si terrà in Italia, a Lecce, dal 14 al 16 giugno, farà il punto sulle
attività messe in campo nel quadriennio 2008-2012 e fisserà gli obiettivi da
portare avanti a livello comunitario dal 2012 al 2016 e nell’ambito della Strategia di formazione europea per il 2020.
Periodicamente i vertici dell’organizzazione si incontrano infatti per
stabilire le priorità e affidare la presidenza ad uno dei Paesi aderenti.
L’appuntamento sarà dunque l’occasione per la cerimonia che vedrà passare la
guida dalla Spagna alla Francia, che resterà in carica fino al 2016.
La rete Reforme
Il programma
Il
calendario della tre giorni italiane prevede che i primi due giorni siano
riservati al dibattito interno, con una serie gruppi di lavoro e workshop. Il
16 giugno, invece, nella sessione aperta al pubblico verranno presentati i
risultati dell’attività di Reforme
nella cornice della Training Europe 2020
Strategy e
Innovazione e green economy al centro
dell’agenda
Nel
mercato delle costruzioni ha ormai preso il via un processo di riconfigurazione
che mette in discussione i segmenti più tradizionali del comparto per
rilanciarne altri legati all’innovazione e alla qualità. Impiantistica, nuove
tecnologie, nuovi modelli e processi costruttivi, sostenibilità sono i temi sui
quali la domanda è più forte. In questo contesto diventa fondamentale per
operai e tecnici affinare le proprie competenze per adeguarsi a un contesto in
continua evoluzione.
“È per questo che Reforme ha deciso per il
periodo 2008-2012 di puntare su una formazione professionale di qualità, capace
di cogliere e seguire le dinamiche in atto. Un processo che assegna grande
importanza all’uso delle nuove tecnologie all’interno di percorsi di formazione
continua, che accompagnino i lavoratori non solo all’ingresso nel settore ma
durante tutta la carriera”. A sottolineare l’importanza della
manifestazione sono il presidente e il vicepresidente del Formedil, Massimo Calzoni
e Piero Leonesio.
Un’attenzione
particolare è stata rivolta alla bioedilizia, anche sulla base delle ultime
relazioni della Commissione Europea, che evidenziano la mancanza di lavoratori
qualificati nel settore con particolare riferimento alle abilità connesse con
le nuove richieste della green economy, che saranno richiesti in futuro e che
renderanno ancora più evidente la carenza di personale altamente qualificato. “La maggior parte dei lavoratori, soprattutto
nelle piccole e medie imprese, non possiede qualifiche adeguate e ha scarse
conoscenze in questo ambito. Da questa constatazione è nato l’impegno per la
promozione dell’uso delle risorse tecnologiche” aggiunge Calzoni.
L’Italia si apre all’Europa, con uno
sguardo al bacino del Mediterraneo
Occhi
puntati anche sulla mobilità transnazionale di allievi e formatori,
un’opportunità soprattutto per i giovani in questo particolare momento di
crisi. “La globalizzazione rende ormai
imprescindibile l’acquisizione di nozioni spendibili al di fuori della propria
nazione, nelle realtà nelle quali si creano nuove opportunità di lavoro. Di qui
l’avvio di una serie di progetti che prevedono la messa a punto di un quadro
europeo della formazione, la promozione dell’apprendimento delle lingue e
l’intensificazione degli scambi culturali tra apprendisti” spiega il Formedil.
In
questo contesto rientra anche il tentativo di rendere più omogeneo il
riconoscimento delle competenze professionali, attraverso l’incoraggiamento
dell’uso del Portfolio Europass, un
libretto contenente le esperienze formative e il repertorio delle competenze
dei singoli lavoratori redatto in modo da rendere comparabili le abilità
possedute.
L’Italia
finora ha risposto bene alla sfida, aprendosi all’Europa e cominciando a
sfruttare le opportunità che si stanno creando anche nel bacino del
Mediterraneo, dove stanno si stanno manifestando nuove possibilità di sviluppo.
“Insomma l’integrazione delle nuove competenze, le tecnologie innovative ed il riconoscimento delle qualifiche saranno i punti centrali in grado di incentivare la mobilità e l’occupazione in Europa e non solo” conclude il Formedil.