Un accordo internazionale per migliorare la qualificazione professionale dei lavoratori edili e promuovere l'equità, l'integrazione sociale e la sicurezza di operai e tecnici nei Paesi europei: questi gli obiettivi della "Carta di Lecce", il documento firmato, sabato scorso, a chiusura del nono meeting di Reforme, l'organizzazione che riunisce i principali enti bilaterali di formazione in edilizia dei nove stati Ue attualmente aderenti (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, Belgio, Finlandia, Svezia e Svizzera).
I promotori. A rappresentare l'Italia è stato Formedil, l'Ente nazionale che coordina l'attività delle 102 scuole edili di tutto il territorio. Gli altri firmatari sono Ccca-Btp (Francia), Bzb (Germania), Flc (Madrid - Spagna), Flc (Principato Delle Asturie - Spagna), Institut Gaudi (Barcellona - Spagna), Cenfic (Portogallo), Formation Pme (Liegi - Belgio), Ecap (Svizzera), Keuda (Finlandia), Byn (Svezia).
Parametri omogenei di eccellenza in tutta Europa. Nata nel 1991, Reforme ha la finalità di promuovere figure professionali sempre più qualificate e competenti, in grado di operare nel pieno rispetto della normativa sulla sicurezza sul lavoro, seguendo parametri omogenei in tutta Europa e promuovendo la mobilità transnazionale di operai e tecnici grazie a una definizione uniforme delle competenze professionali. La Carta di Lecce indica, dunque, le direttive che Reforme dovrà seguire dal 2012 al 2016 per rafforzare l'eccellenza dell'istruzione e della formazione nel comparto.
Formazione qualificata per rendere più attrattive le professioni. A caratterizzare in modo importante il documento il valore dei dieci obiettivi che gli enti bilaterali si sono dati: a partire dalla promozione dell'attrattività delle professioni del settore edile e nella formazione iniziale specifica, all'impulso all'eccellenza dell'istruzione iniziale e continua (con riferimento al Quadro europeo della qualità), al consolidamento delle iniziative educative non solo finalizzate alla qualifica professionale, ma anche all'equità, all'integrazione sociale e alla partecipazione attiva dei cittadini.
Promozione di un mercato europeo dell'occupazione. In questo contesto - ha riconosciuto la Carta di Lecce - assumono un ruolo strategico due strumenti di "portata" internazionale quali il Quadro europeo delle qualifiche - la "piattaforma" di riferimenti comuni per aiutare gli Stati membri, i centri scolastici, i datori di lavoro e i cittadini a confrontare le qualifiche rilasciate dai vari sistemi europei di istruzione e di formazione - e il Sistema dei crediti per l'istruzione e la formazione professionale, per la trasparenza e il trasferimento dei risultati di apprendimento. Due risorse indispensabili, dunque, per la promozione e lo sviluppo di un autentico mercato europeo dell'occupazione.
Incoraggiamento della creatività nell'istruzione. Ancora, altri punti-cardine della Carta sono l'incoraggiamento della creatività e dell'innovazione nell'istruzione e la formazione professionale iniziale e continua (tenendo conto dell'evoluzione delle professioni e dei bisogni del mercato del lavoro), l'investimento nella qualità pedagogica di insegnanti e formatori per migliorare l'integrazione degli allievi e il potenziamento dei percorsi che riguardano basati sulla Carta europea di qualità per la mobilità.
Scambio di pratiche in ambito europeo. Infine, la Carta di Lecce pone tra le direttrici d'azione dei prossimi quattro anni la creazione di opportunità per un apprendimento reciproco e uno scambio di pratiche nell'ambito dell'istruzione legata alla formazione professionale e l'inclusione di una strategia per un suo sviluppo sostenibile (fattore che influenza l'evoluzione del settore dell'edilizia) e la promozione di norme che tutelino la salute e la sicurezza nel settore edile a tutti i livelli d'istruzione.