L’istituzione di un centro Salute e ambiente e l’implementazione di un laboratorio di igiene industriale e delle attività di bio-monitoraggio umano, che consentiranno di conoscere a quali inquinanti e in che misura sono esposti i lavoratori e i cittadini di Taranto in modo da prevenire gli effetti nocivi sulla salute. A questo serviranno gli di 8 milioni di euro stanziati dalla Regione con la legge n.18 del 12 luglio 2012 per la realizzazione del Piano straordinario Salute–Ambiente per Taranto e sui cui oggi la terza commissione (Sanità), presieduta da Dino Marino, ha espresso parere favorevole all’unanimità dei presenti. I fondi saranno destinati in parte alla ristrutturazione e al recupero funzionale dell’ospedale “Testa” di Taranto e all’adeguamento dei locali del Dipartimento di prevenzione della Asl (con un investimento di 4 milioni e 730mila euro), mentre i restanti 3 milioni e 270mila euro serviranno per la fase di start-up del progetto sperimentale e per il potenziamento del personale. Quarantuno le unità da reclutare (con contratto a tempo determinato della durata di due anni), e per le quali il capogruppo PdL, Rocco Palese ha chiesto (con un emendamento approvato all’unanimità) che siano indette procedure di evidenza pubblica.
Tra le attività principali del Piano, la produzione di stime aggiornate dei profili emissivi degli impianti e della ricaduta delle emissioni al suolo; lo studio della composizione chimica del particolato atmosferico; la definizione dei livelli espostivi della popolazione attraverso lo studio dei carichi corporei degli inquinanti, soprattutto su donne e bambini; il controllo negli ambienti di lavoro attraverso la creazione di un laboratorio di igiene e tossicologia industriale; la sorveglianza epidemiologica fondata sul registro di mortalità e sul registro tumori per garantire dati sempre aggiornati.
La fase di start up del progetto sarà affidata al Gruppo di lavoro costituito dai referenti di Ares, Asl Taranto e Arpa Puglia che si occuperà di coordinare i lavori, mentre gli indirizzi programmatici saranno forniti da una cabina di regia presieduta dall’assessore alle Politiche della Salute.
Sulla necessità e sull’urgenza di dare attuazione al Piano hanno insistito i capigruppo Rocco Palese (PdL) e Michele Losappio (SeL). “Si tratta di un atto doveroso - ha insistito Palese - per dare una risposta immediata e concreta all’esigenza di tutela della salute e dall’ambiente che proviene dal territorio. Un investimento che non è uno spreco, ma deriva dal bisogno di approfondire il quadro ambientale ed epidemiologico, sviluppando ricerche specifiche che chiariscano il nesso di causalità tra inquinamento e danni alla salute”.
Perplessità sono state espresse invece dal consigliere IdV, Patrizio Mazza (che non era presente al momento del voto) che non ravvede l’utilità, per i cittadini di Taranto, “di un nuovo strumento di monitoraggio e prevenzione in un contesto già altamente inquinato, anche in considerazione del fatto che il futuro dell’Ilva è ancora incerto”.
Di attività “schizofrenica che cerca soluzioni contingenti senza una visione organica” ha parlato Euprepio Curto (Fli) che ha proposto la costituzione di una sotto-commissione d’indagine per stabilire se “l’inquinamento sia di esclusiva responsabilità dell’Ilva o se derivi anche dalle altre realtà industriali presenti sul territorio”.
Il consigliere Francesco De Biasi (Ppdt) e il capogruppo Udc, Salvatore Negro auspicano invece che il centro di monitoraggio estenda la sua attività anche alle altre aree regionali ad elevato rischio ambientale come Brindisi e Lecce.