La prevenzione comincia tra le mura domestiche: la polizza contro gli infortuni domestici scade il prossimo 31 gennaio per quanti si occupano a tempo pieno, gratuitamente e in via esclusiva delle mansioni di cura della casa e delle loro famiglie.
Resa obbligatoria dalla Legge n 493 del 1999 e caratterizzata da un'elevata deducibilità fiscale (il suo costo effettivo arriva a circa 0,60 euro al mese), l'assicurazione Inail interessa donne e uomini - tra i 18 e 65 anni - che si occupano della cura della casa gratuitamente e senza subordinazione. La polizza dà diritto a una rendita se l'invalidità permanente derivata dall'infortunio domestico è, per il lavoratore, pari o superiore al 27%.
La rendita è per tutta la vita e oscilla da 166,79 euro al mese (invalidità del 27%) a 1.158,33 euro al mese (invalidità al 100%).
Dal 17 maggio 2006, nella tutela assicurativa è compreso anche il rischio morte, che prevede una rendita ai superstiti.
Al momento sono quasi un milione e 600mila i sottoscrittori in Italia, pur a fronte di una platea di interessati in realtà assai più vasta.
"Il difficile momento di crisi economica ha provocato un alto numero di cassaintegrati e di lavoratori in mobilità: persone che adesso, rientrando nei parametri della legge, dovrebbero iscriversi - Rossi Gasparrini, presidente del Comitato amministratore del fondo autonomo speciale - Questo, poi, vale anche per i pensionati e le pensionate che non hanno ancora raggiunto i 65 anni d'età. Tanti di loro, inoltre, godendo purtroppo di una pensione minima, avrebbero diritto alla polizza gratuitamente".
La norma permette l'applicazione di penalità per chi non si iscrive alla polizza: un intervento che, fino a oggi, non si è voluto applicare.
"E' nostra intenzione, però, rendere attive queste penalità nel 2013, proprio come risorsa ulteriore per proteggere chi - in particolare le donne - si occupa in modo esclusivo della cura della casa".
Da tempo il Comitato è impegnato nella richiesta di introduzione di alcuni significativi miglioramenti alla legge: dall'aumento fino a 70 anni dell'obbligatorietà di sottoscrizione al riconoscimento dell'assegno permanente per invalidità gravi, all'abbassamento al 25% del grado di invalidità che dà diritto alla rendita.