Domenica, 24 Novembre 2024

Voucher per baby sitting e asili nido a sostegno della maternità


La lavoratrice madre può usufruire di voucher utilizzabili per servizi di baby sitting o di un contributo per l’accesso ai servizi per l’infanzia pubblici e privati, in alternativa...

Voucher per baby sitting e asili nido a sostegno della maternità

(Sa.Sa.) La lavoratrice madre, in alternativa al congedo parentale, può usufruire di voucher utilizzabili per servizi di baby sitting o di un contributo per l’accesso ai servizi per l’infanzia pubblici e privati,  in virtù di quanto previsto dalla L. 92/2012.

Per la promozione di azioni a sostegno della genitorialità, in via sperimentale dal 2013 al 2015, il Decreto ministeriale del 22 dicembre 2012 ha stanziato una copertura finanziaria di 20.000.000,00 per ciascun anno, al fine di permettere alle lavoratrici madri di avvalersi dell’aiuto di una baby sitter o di un asilo nido negli undici mesi successivi al periodo di congedo di maternità. Lavoratrici dipendenti potranno servirsi del beneficio per un massimo di sei mesi, mentre per le lavoratrici iscritte alla gestione separata il contributo è previsto per un massimo di tre mesi. Tale previsione interessa anche le lavoratrici part-time in proporzione alla ridotta quantità dell’attività lavorativa da queste prestata. Si ricorda invece che le lavoratrici madri che sono già esentate totalmente dal pagamento dei servizi per l’infanzia sono escluse da tale beneficio.

La circolare n. 48 del 28 marzo 2013 emessa dall’Inps ha precisato che l’importo mensile del contributo è di300 e le lavoratrici potranno ritirare i voucher presso la sede Inps competente per territorio. Come per gli altri comuni buoni lavoro, sarà necessario effettuare la comunicazione preventiva di inizio prestazione e, al fine di perfezionare il rapporto di lavoro, i voucher saranno debitamente compilati con i dati della lavoratrice madre e della prestatrice del servizio di baby sitting.

Si spera che il biennio sperimentale porti buoni risultati ed è auspicabile, inoltre, che a fronte di incentivi all’incremento dell’occupazione femminile vi siano sempre più numerose ed incisive iniziative legislative a sostegno della maternità.
 
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