Domenica, 24 Novembre 2024

Regione Puglia attiva il nuovo bando NIDI


Budget di cinquantaquattro milioni di euro per opportunità di nuova impresa per giovani, donne, disoccupati, persone che stanno per perdere la propria occupazione, lavoratori precari...

Regione Puglia attiva il nuovo bando NIDI
Al via la nuova edizione del bando Nidi, con una chance in più per i dipendenti di imprese in crisi. Se vogliono rilevare l'attività degli ex datori di lavoro, grazie al nuovo Nidi posso acquisirla e ricominciare, avvalendosi di un'agevolazione che può coprire dall'80% al 100% dell'investimento.
Il bando dà l'opportunità di aprire una nuova impresa a chi ha voglia di mettersi in gioco, realizzare un sogno del cassetto o creare da sé un'occasione di lavoro. Una possibilità rivolta a giovani, donne, disoccupati, persone che stanno per perdere la propria occupazione, lavoratori precari.
Cinquantaquattro milioni di euro il budget disponibile e domande preliminari da subito attraverso la pagina Nidi del portale Sistema Puglia (www.sistema.puglia.it/nidi).
L'avviso è stato pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione il 24 settembre 2015 (n.125) con alcune importanti novità rispetto all'edizione precedente.
Ne dà notizia l'assessore regionale allo Sviluppo economicoLoredana Caponeche spiega: "Si tratta dello strumento più innovativo in Italia dopo la chiusura della misura di Invitalia per le Microimprese. E, infatti, nella passata edizione ha avuto grande successo con 2.792 domande pervenute. Ha permesso a molti giovani pugliesi residenti all'estero o in altre regioni d'Italia di tornare in Puglia e a molti altri di subentrare all'azienda familiare favorendo il ricambio generazionale. Oggi - ha continuato l'assessore - diventa ancora più efficace come intervento anticrisi. La misura infatti, oltre a mantenere tutte le caratteristiche precedenti, dà per la prima volta la possibilità ai dipendenti di imprese in crisi di rilevare l'attività degli ex datori di lavoro, attraverso una nuova società o una cooperativa. Inoltre raddoppia a 10mila euro il contributo a fondo perduto sulle spese di gestione includendo nuove voci, come l'accesso a banche dati e la registrazione di domini internet. Tra le imprese beneficiarie degli aiuti compaiono anche, per la prima volta, quelle che si occupano di e-commerce, di traslochi, magazzinaggio, attività di supporto ai trasporti, servizi postali e attività di corriere. A tutto questo si aggiunge una maggiore trasparenza e semplificazione, per aumentare l'accessibilità allo strumento".

Nidi (Nuove Iniziative di Impresa) è una misura fortemente incentivante perché agevola l’investimento fino al 100% dell’intero importo, per metà con una agevolazione a fondo perduto e per metà con un prestito rimborsabile. L’incentivo copre il 100% dell’investimento se questo è di 50mila euro, il 90% se è compreso tra i 50mila e i 100mila euro, l’80% se la somma da impiegare è tra i 100mila e i 150mila euro.
La procedura per accedere all’agevolazione è attiva sul portale Sistema Puglia e non ha scadenza in quanto il bando è a sportello, dunque aperto finché ci sono risorse disponibili. L’aspirante imprenditore ha comunque a disposizione 60 sportelli informativi in tutto il territorio regionale che aiutano a verificare i requisiti e a presentare la domanda (l’elenco è disponibile su ww.sistema.puglia.it/nidi).
Per attuare l’intervento la Regione Puglia si avvale della sua società in house Puglia Sviluppo Spa, in qualità di organismo intermedio per la gestione dello strumento ma anche finanziario visto che è la stessa Puglia Sviluppo ad erogare le forme di aiuto incluso il prestito.

I risultati della precedente edizione
L’incentivo, attivato nel 2014, ha permesso al piccolo idraulico, al costruttore, al meccanico, al ristoratore e a tanti altri lavoratori, anche professionisti, di aprire un’attività. Sono arrivate 2.792 domande, per 618 è stata completata l’istruttoria che ha consentito l’occupazione di 950 persone. Le aziende già agevolate stanno realizzando nuovi investimenti per quasi 35 milioni di euro, grazie a prestiti agevolati per circa 14 milioni e contributi a fondo perduto per altri 14 milioni, oltre a 3 milioni di euro di contributi per sostenere la fase di avviamento.
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