Edifici rurali senza imposta di successione. La rendita catastale di questi fabbricati, infatti, rientra nel reddito dominicale dei terreni in cui si trovano, a patto che le costruzioni siano trasferite insieme al fondo e strumentalmente funzionali alle sue necessità. Il chiarimento arriva dall’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 207/E del 6 agosto, che fa il punto sul corretto trattamento tributario da applicare agli immobili rurali ai fini dell’imposta sulle successioni e donazioni.
Il documento di prassi indica anche come compilare la dichiarazione di successione quando il patrimonio ereditario comprende fabbricati rurali iscritti nel catasto edilizio urbano con attribuzione di rendita. In particolare, in questo caso va indicata la rendita dell’immobile, mentre il valore imponibile da denunciare è pari a zero.
Una conclusione giustificata dal fatto che la rendita catastale attribuita agli edifici rurali non è autonomamente rilevante per il Fisco. Il principio di riferimento, infatti, è quello in base al quale il reddito del terreno agricolo comprende anche il valore delle costruzioni rurali che si trovano al suo interno, a condizione però che rispondano alle necessità del fondo e siano trasferite insieme ad esso, conservando tutti i requisiti previsti per l’attribuzione della qualifica di ruralità. L’immobile, ad esempio, deve essere usato per la protezione delle piante o per la custodia delle macchine.
Il testo della risoluzione 207/E è disponibile sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate - www.agenziaentrate.gov.it .