La crisi internazionale che ha colpito il sistema economico e finanziario globale ha portato pesanti conseguenze anche a livello territoriale. Negli ultimi dodici mesi l’attività produttiva nel Salento ha mostrato segnali di grave rallentamento. Il settore metalmeccanico che fino al giugno del 2008 registrava livelli di crescita straordinari sta pagando le conseguenze più importanti.
Oggi, infatti, la maggior parte delle aziende del comparto, con particolare riferimento a quelle dell’indotto Fiat – Cnh, ha quasi completamente fermato la produzione o ha subito pesanti riduzioni dei volumi di affari. Nel comparto all’incirca 2907 sono i lavoratori che da dodici mesi sono in Cassa Integrazione.
Si contano davvero sulle dita di una mano le imprese che nonostante tutto sono riuscite a mantenere inalterati i livelli di produzione e che non sono dovute ricorrere agli ammortizzatori sociali.
Appare quanto mai urgente per far fronte all’emergenza, pertanto, in uno con le azioni necessarie per salvaguardare l’occupazione e la tecnologia, predisporre un progetto di sviluppo strategico che guardi al futuro, favorendo - con il contesto internazionale e dei paesi emergenti - collaborazioni che amplino i mercati di sbocco.
In tale ottica, al fine di individuare un percorso condiviso che veda le imprese e le parti sociali unite per superare la crisi e ridare competitività al metalmeccanico salentino, Confindustria Lecce e le Organizzazioni sindacali di categoria (Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil), si sono incontrate ieri presso la sede di Confindustria Lecce. Nel corso del confronto sono state valutate una serie di strategie, oltre a ritenere indispensabile il coinvolgimento delle Istituzioni.
In particolare, Confindustria Lecce e Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil hanno convenuto:
- l’importanza di salvaguardare l’occupazione e la professionalità dei lavoratori, ricorrendo a tutti i possibili ammortizzatori sociali, in attesa del rilancio degli investimenti e della produzione;
- la necessità di preservare l’importante patrimonio produttivo e tecnologico posseduto dalle imprese metalmeccaniche salentine che, fino al 2008, hanno contribuito in maniera poderosa a far crescere l’economia territoriale, addirittura in controtendenza, rispetto al resto del Paese;
- in questo contesto, andranno verificate le ricadute sul territorio del processo di riorganizzazione produttiva di Fiat – Cnh;
- l’urgenza di stilare un programma per la riconversione e la diversificazione delle produzioni, onde evitare di soffrire della carenza di commesse da parte di un unico committente, anche coinvolgendo l’Università. In tale ambito, in particolare, si dovrà verificare l’opportunità di inserire le nostre imprese all’interno dei distretti produttivi della Meccatronica, dell’Aeronautica e dell’Energia, con l’obiettivo di ridare competitività al comparto.
Passaggio obbligato per consentire alle imprese di risolvere positivamente la crisi, è rappresentato dal nodo della Formazione professionale, onde consentire alla manodopera di specializzarsi nei nuovi settori e di riqualificarsi dopo il periodo di crisi.
E’ intenzione di Confindustria Lecce e di Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil avviare con