Sabato, 23 Novembre 2024

Il presidente e il direttivo di Ance Lecce hanno incontrato il Ministro Matteoli



Il presidente e il direttivo di Ance Lecce hanno incontrato il Ministro Matteoli

A margine dell’incontro Sviluppo e infrastrutture, la sfida di un altro Sud, nell’ambito degli appuntamenti “Sfide culturali e politiche”, il presidente di Ance Lecce, Nicola Delle Donne, insieme al direttivo, ha incontrato il Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Altero Matteoli, al quale ha esposto le principali problematiche del comparto edile.

 

“Sono davvero soddisfatto – ha detto il presidente Delle Donne, al termine dell’incontro – il Ministro Matteoli si è dimostrato molto attento alla situazione del comparto edile nel Salento, ma soprattutto ha condiviso alcuni principi fondamentali in tema di competitività, sicurezza, formazione e appalti”.

 

Il ministro ha trovato particolarmente importanti le eccezioni sollevate da Delle Donne circa la cattiva pratica dell’applicazione del criterio di aggiudicazione del massimo ribasso con verifica delle offerte anomale per importi superiori al milione di euro.

 

“Si tratta di una procedura – ha detto Delle Donne – che emargina le imprese sane, che producono ricchezza, occupazione, a vantaggio invece delle imprese ‘malate’ che causano ritardi e/o mancata esecuzione dell’opera pubblica, lavoro nero, contenzioso e tutte le note piaghe che infestano il comparto. E’ ora di dire basta a questo comportamento, anche perché le stazioni appaltanti, per incapacità, per deresponsabilizzazione, non verificano in maniera congrua le offerte anomale”.

 

Sull’argomento il presidente Delle Donne ha fatto pervenire al Ministro un emendamento di Ance Lecce al Codice degli Appalti, finalizzato a ripristinare il criterio dell’esclusione automatica delle offerte anomale per gli appalti di importo nazionale, vale a dire fino a cinque milioni di euro.

 

Altro punto sul quale il ministro ha espresso la massima disponibilità a farsi portavoce degli interessi delle imprese edili è il principio generale per il quale l’Ente appaltante deve indire la gara previa valutazione ponderata e congrua del valore dell’intervento e non in funzione della provvista economica dell’appalto.

 

“Sul punto la posizione di Ance Lecce è chiara – dice il presidente Delle Donne: occorre prevedere, ope legis, l’annullamento della procedura di gara irrispettosa del Prezzario di riferimento. Molti sono stati i casi in cui Ance Lecce ha sollevato il problema. Nel nostro territorio, come in Italia, le stazioni appaltanti, tranne rare e illuminate eccezioni, non rispettano sovente il Prezzario. Ed i Tar competenti assumono spesso principi che altri negano. L’impresa non può lavorare in queste condizioni! Non può ottenere oggi qualcosa che domani le verrà negato”.

 

Con il ministro si è discusso anche della summa quaestio della strada statale 275.

 

“A breve l’Anas metterà a gara -spiega Delle Donne – l’appalto di ammodernamento e messa in sicurezza della famigerata Maglie – Leuca s.s. 275, per un importo comprensivo tra i 150 ed i 200 milioni di euro. Tale elevato importo non consente la partecipazione diretta alle imprese pugliesi che si dovranno accontentare delle briciole provenienti dai subappalti o riuscire a partecipare attraverso raggruppamenti di imprese. Parlo di briciole, poiché, per esigenze di portafoglio e di mantenimento dell’attestazione SOA, le imprese che gareggeranno, dovranno presumibilmente presentare un ribasso tra il 35 ed il 50%, che, appunto, sulle imprese subappaltatrici si ripercuoterà per un 50-65%. E vorrei tanto essere smentito”.

 

Al fine di non ripetere la tristemente nota storia dell’appalto della Brindisi – Taranto, che si è conclusa dopo anni di fallimenti, sospensioni, ricorsi e contenzioso, il presidente Ance Lecce Nicola Delle Donne ha chiesto ufficialmente al ministro Matteoli la possibilità di dividere l’appalto in lotti funzionali.

 

“Non esistono motivi ostativi – ha concluso Delle Donne -  a dividere l’appalto della 275 in lotti funzionali: solo in questo modo si garantirebbe alle imprese ed al territorio, una adeguata distribuzione della ricchezza. I salentini ne hanno bisogno per uscire dalla crisi”.

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