Domenica, 24 Novembre 2024

Folklore e turismo, a Tuglie Maria la festa patronale della SS. Annunziata



Folklore e turismo, a Tuglie Maria la festa patronale della SS. Annunziata

Tuglie si appresta a rivivere l’antico rito in onore di Maria Ss. Annunziata, la 260° Nturciata te la Nunziata, ossia la solenne processione in onore della Madonna.

 

Sabato 17 aprile 2010, alle 20.00, Piazza Garibaldi è un tripudio di festa. Affollatissima di fedeli giunti da ogni parte del Salento e dal resto della Puglia per assistere a questo rito che si tramanda da oltre due secoli.

Ed ecco che tra due ali di folla impaziente e gioiosa, dalla Chiesa Matrice si snoda la processione, una delle più belle e suggestive di tutto il Salento, alla quale partecipano tutte le associazioni religiose e civili insieme alle Confraternite delle Anime e di San Giuseppe nei loro abiti tradizionali. Aprono i suonatori di fischietto e tamburo che avvisano nel lungo percorso, il passaggio della processione. Ad uscire per primi dalla chiesa sono i simulacri di Sant'Antonio e San Giuseppe, Compatroni della Città. Il suono festoso delle trombe e delle campane, lo sparo dei fuochi pirotecnici annunciano l'uscita della statua della Madonna. Piazza Garibaldi accompagna con un grande e caloroso applauso la prima delle due uscite della “Matonna Noscia”, mentre dai balconi degli antichi palazzi vengono lanciati amorevolmente i bigliettini votivi. A far da cornice a questo momento di pathos è il lancio di grandi ed artistici palloni aerostatici. Nel lungo percorso, la statua è scortata dai Carabinieri in picchetto d'onore, addobbata di fiori e impreziosita da tantissimi gioielli, donati nel corso degli anni dai devoti, alcuni risalenti al 1700. Usanza, questa, che si è maggiormente intensificata in questi ultimi anni. Infatti sono molti, coloro che si rivolgono alla Vergine donando un gioiello, soprattutto tante madri di famiglia, per chiedere una grazia o semplicemente protezione. La processione, accompagnata dai concerti bandistici, gira per tutto il paese addobbato a festa, dalle piccole e contorte stradine del centro storico fino in periferia; gli abitanti di ogni rione cercano di abbellire quanto più possibile le strade, le case, i balconi dove passa la statua della Patrona, alla quale  “offrono” lo sparo di fragorose batterie e il lancio di palloni aerostatici. Inoltre ad accogliere il cammino della settecentesca statua sono gli applausi spontanei che la gente offre, quasi come se a giungere sulla propria strada fosse un ospite desiderato da tempo. Al suo rientro, previsto in tarda serata, la Madonna viene accolta in piazza Garibaldi da un emozionante canto dell’Ave Maria, mentre il sindaco legge la preghiera di affidamento consegnando le chiavi della città.

  

 

TUGLIE E LA VERGINE ANNUNZIATA, FEDE E TRADIZIONE

 

“Vergine te la Nunziata de Tuje, ricordate te me comu l'Eternu Patre se ricurdau Te. Te mandu l'Angelu Gabrieli cu Te saluta cu l'Ave Maria: io 'nchinu la capu e dicu Matre mia, Maria Nunziata ricordate te l'anima mia”. La recitano i fedeli giungendo a Tuglie a piedi dai paesi vicini, quest’antica preghiera, per rendere onore all’Annunziata, nei giorni in cui la città si veste a festa con ricchi e suntuosi festeggiamenti religiosi e civili. L’Annunziata di Tuglie ha un suo fascino particolare perché è la prima festa patronale di primavera ed una delle più importanti per la sua storia centenaria. L’origine si ritiene databile intorno al 1750, quando furono completati i lavori di costruzione dell’attuale chiesa e la stessa fu dotata di arredi e statue, compresa quella della patrona. Quando arriva la festa i tugliesi si fermano, giungono gli emigranti e gli studenti ritornano dalle loro città di studio. Tutto il paese converge verso il centro storico, unico palcoscenico illuminato da parature imponenti, più di un chilometro di gallerie con frontoni alti più di venticinque metri. A rallegrar ancor di più lo scenario sono le colorate bancarelle con i loro simpatici venditori e i profumi inebrianti della “cupeta”, della “scapece”, delle “nuceddre” e degli “zozzi”. La festa dell’Annunziata è anche la prima occasione ufficiale per gustare la banana con panna”, gelato a forma di banana al gusto di fiordilatte e cioccolato, arricchito di meringa all'italiana e granella di mandorle tostate. La banana gelato va gustata dopo aver partecipato ad una funzione religiosa in onore della Madonna.

 

 

STORIA DEL CULTO

 

Due comunità d’Italia, Tuglie e Sulmona (Aq), distanti chilometri e chilometri, sono legate da colui che venerò tanto la Vergine Annunziata, da farla diventare la nostra protettrice. La devozione è antichissima perché risale a oltre sette secoli fa: fu Almerico Mantodragone, un cavaliere di Sulmona che da giovane era stato posto sotto la protezione della Annunziata, patrona del suo paese, della quale era diventato un fervente devoto. Ottenute le insegne di cavaliere, egli aveva fatto effigiare la Madonna sulla sua corazza, sul cimiero, sullo scudo e così armato, al servizio di Carlo d’Angiò, era partito per le Crociate, combattendo valorosamente sotto le mura di Gerusalemme, insieme a Riccardo Cuor di Leone. Per i meriti conseguiti, Carlo d’Angiò lo nominò “visore” di tutta la Puglia e Signore del Casale di Tuglie, incarico, questo che lo rese particolarmente lieto perché poteva finalmente coronare un sogno: far conoscere la magnificenza dell’Annunziata e farla venerare in un altro paese lontano dalla sua Sulmona. Egli giunse così nella nostra Tuglie senza soldati, senza armi, senza ricchezza e così si presentò ai nostri antenati i quali, con grande fervore, accettarono la devozione per la Vergine che da quel momento divenne patrona del nostro paese. Gli anni passano e quel casale, diventa sempre più grande, così come l’amore smisurato nei confronti “te la Nunziata” che si concretizza in una vera e propria festa patronale, la cui origine si ritiene databile intorno al 1750, quando terminarono i lavori di costruzione della nostra matrice. Come la devozione era intensa anche la fiera, istituita a metà del ‘700 da Carlo III° di Borbone abbinata ai festeggiamenti della Protettrice, era classificata “di notevole importanza” soprattutto per gli attrezzi agricoli e casalinghi, ma particolarmente per i volatili da cortile.

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