RESURREZIONE
Quale morale?
Quale corsa?
Quale unione?
I prescelti?
O i compromessi?
Immobili scorrono
E passano gli anni
E sì, restano fermi
Come pietre immutabili
Che giacciono al suolo
Inaridite dal tempo
Indifferenti alla sorella
Che la sorte scivola via
Mentre i nodi di ulivi sono
Innumerevoli e incredibili
E con il loro mirabile divenir
Di continuo le loro forme mutano.
Un trono, una corte
Di troppo allargata
Di proprio si sfrangia
Col riso beffardo
Per chi alla sua pendice
Attaccato non ha potuto
Ancor restarvi per altro
Come un'ampia arena
Innocente e confusa
Che assiste alla sfida
Inebriata e beffarda
Che miete la vittima
Come l'agnello
Che a Pasqua
È con gioia immolato
Perché uniti si gridi:
È risorto Gesù
Come quella mente
Spietata e fraterna
Ha alzato la gamba
Godendo del frate
Caduto supino,
Macchiata di colpe
Del piano ordito e riuscito
Come allora i giudei:
È morto Gesú
Gridavano in folla
Battendo le mani
A festa agghindati.
E sì, tu l'hai ucciso
Ridendo di chi
ha battuto le mani
Coprendo il tuo ruolo
di mente assassina.
Ancora una volta
La folla rideva
È risorto Gesù
Adesso inneggiava.
Come egli ha potuto?
La tua mente pensava.
La memoria ora si svela?
Quali alchimie ha potuto,
fin oltre i noti limiti, giungere?
È risorto Gesù
E la memoria
Si svela
L'amore è salvo.
La passione e la croce
Il cammino completan
Fin oltre i limiti noti
Grati degli umani
Confini entro cui certi
Ormeggiano i piccoli errori
Ove più ampi spiriti
Dinanzi alla spada
Si forgino al suon
E non al colpo perir
Per ergersi al trono
E nuova pace elargir
Alla frastornata folla
Assetata e dispersa
Per illuminar la nuova via
Che, al buio, essa
Vagando alla cieca
Ignorava e stagnava.
Benvenuta sorella
Ora diceva, né più tema
In cuor suo, ora vi era
Ma una vita scorreva
Al suo fianco, ove or
nulla era fermo
Se non il suo sol
Che, ora, per sempre,
Nel suo cuor risplendeva.
F.M.
Aprile 2017