È stato approvato ieri, alla Camera dei Deputati, con un'ampia maggioranza di 312 voti favorevoli, 190 contrari e 1 astenuto, il primo provvedimento del Governo in campo economico e sociale che prende il nome di "Decreto Dignità". Il via libera di Montecitorio arriva a soli tre giorni dall'avvio di un confronto aperto ai contributi di tutte le forze politiche, senza fare ricorso alla questione di fiducia. Si compie quindi un primo, importante passo verso l'approvazione definitiva del decreto che renderà efficaci le norme avanzate dal Vicepremier, Luigi di Maio, in qualità di titolare dei Dicasteri del Lavoro e dello Sviluppo Economico.
"Abbiamo cominciato a invertire la tendenza del precariato", ha commentato il Ministro Di Maio dopo il voto di approvazione. "Ma non si tratta di un punto di arrivo: dopo l'ok definitivo del Senato ci metteremo attorno a un tavolo con gli imprenditori e cominceremo a sburocratizzare tante altre cose che sono da eliminare, come dovremo andare oltre sul precariato, fare ancora sulle delocalizzazioni."
Nel corso del dibattito, il Ministro ha avuto modo di apprezzare il lavoro di miglioramento del testo prodotto dall'assemblea, che ha consentito di introdurre ulteriori importanti novità. "Il provvedimento approvato in Aula è frutto del lavoro condiviso da Governo, Commissioni e Parlamento, e possiamo definirlo 2.0, migliorato rispetto a quello approvato dal Consiglio dei Ministri qualche settimana fa", ha detto Di Maio. "Non c'è stato nessuno spiraglio per gli interessi delle lobby ma porte aperte agli interessi dei cittadini", ha spiegato. Nel testo, ha aggiunto "non c'è interesse di partito, non c'è un favore a nessun prenditore, a nessun banchiere, a nessun amico, a nessun parente, commi nascosti che celano qualche vergogna" e "non è nato da pressioni di BCE, FMI, UE o Paesi stranieri".
Il provvedimento mira ad affrontare con decisione i problemi del precariato, della burocrazia e della pubblicità del gioco d'azzardo: temi sui quali si è registrata una piena convergenza, sin dalla sottoscrizione del contratto di governo.
Quando avrà passato anche l'esame del Senato, il Decreto Dignità consentirà di ottenere una stretta sui contratti a termine, dove si passa da 36 mesi a 12 mesi, per i contratti senza causale e per un massimo di 24 mesi, se prorogati, oltre allo stop dei licenziamenti selvaggi, con l'aumento del 50% di indennizzo per i licenziamenti ingiusti sino a 36 mensilità. Sul fronte economico, invece, vengono introdotte contemporaneamente semplificazioni per i contribuenti e per le imprese che operano nella legalità, nel rispetto dello Stato, e, al contempo, forti limitazioni all'uso improprio di risorse pubbliche per il sostegno all'imprenditoria.
"Combattere il precariato con queste misure -aveva dichiarato il Vicepremier Di Maio al momento della sua approvazione in Consiglio dei Ministri- significa aiutare i giovani a farsi una famiglia e, quindi, a dare un forte impulso demografico; significa combattere stress, depressione e consumo di farmaci che ci vede purtroppo al primo posto in Europa; significa dare più serenità e maggiore qualità della vita".
La discussione si sposta ora al Senato, dove il decreto sarà all'ordine del giorno sin dalla seduta di oggi.
Guarda il video dell'approvazione del Decreto Dignità.