L'analisi sulla portata della comunicazione online tramite i social network ad opera dello studio di Walter Quattrociocchi, pubblicata il 19 febbraio u.s. su Wired.it, rivela i punti su cui bisogna porre l'attenzione per una reale disamina del fenomeno della disinformazione.
Quattrociocchi della 'Ca Foscari di Venezia evidenzia la: - Crescita della quantità dei contenuti, ma non della loro qualità, difficoltà di monetizzazione dei contenuti, abbassamento degli investimenti nell’informazione a danno della qualità e dell’accuratezza delle informazioni.
- Il 57% della produzione di contenuti fake tratta argomenti di politica e cronaca, mentre circa il 20% si concentra su tematiche scientifiche.
-La viralizzazione del contenuto fake è resa possibile dalle modalità di consumo informativo sulle piattaforme online, che, specie per le tematiche individuate come oggetto di disinformazione, avviene nell’ambito di comunità chiuse e distinte: le echo chamber. Ovvero, gli utenti tendono a selezionare le informazioni che sono coerenti con il proprio sistema di credenze.
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