Migliaia di rifugiati per la terribile avanzata di Haftar in Libia
I rifugiati devono godere degli aiuti umanitari e le guerre di regime non devono essere sostenute: sono due principi che noi italiani conosciamo bene ed in cui crediamo vivamente, per cui possiamo dire, una volta per tutte, basta con l’essere pecore e lasciare che i fatti vengano raccontati secondo interpretazioni di comodo.
Ora, per cosa noi piangiamo?
Per la cattedrale che rappresenterebbe
l’emblematico riferimento francese cattolico,
o per i rifugiati libici?
Che cosa dovremmo percepire noi di tutto questo?
Forse un ulteriore ‘fastidioso’ e ‘pericoloso’ problema?
Ora, lo vogliamo ribadire il principio di umanità vera, noi italiani, popolo di frontiera, che già a suo tempo accolse - se pure la storia faziosamente poco ricorda - i poloni in fuga dai tedeschi, al cui fianco eravamo?
Che cosa dovremmo percepire noi di tutto questo?
Siamo forse storditi, perché bombardati da ‘migranti’ di tutte le fattispecie?
Siamo diventati insensibili a chi sfugge dalla morte,
perché ormai abbiamo perso la capacità di discernere?
Non siamo forse capaci di guardare in faccia i problemi, per trarne lezione
e meglio comprendere le giuste e necessarie differenti
azioni da intraprendere, ora che un forte raggruppamento militare avanza, cieco alle esistenze dei più fragili ed indifesi?
Abbiamo da insegnare, noi italiani, la pietà e così, come da un lato siamo incapaci di portare rancore, noi guardiamo avanti, affrontiamo i problemi senza rimuginare gli insulti contro la nostra identità e contro le nostre disgrazie, e così ancora di più noi non siamo disposti a restare indifferenti dinanzi al dolore ed alle reali situazioni di emergenza umanitaria.
Noi italiani siamo, per fortuna, ancora in buona parte convinti della necessità di essere realmente solidali, attenti ad attuare tutte le necessarie cautele, così come non dimentichiamo il nostro dovere
nelle difficili politiche internazionali, senza che ci vengano offuscati i significati dei vari accadimenti.
Questo il nostro spirito, questa la nostra identità, questo il reclamo del riconoscimento dell’essere umano.
Siamo così noi, con il nostro spirito critico che ci ha fatto autoproclamare italiani, pronti ora ad osservare e ad intervenire dinanzi agli attuali fatti drammatici nel grande e variegato panorama politico internazionale.