Sabato, 21 Settembre 2024

Imprese femminili: +800 imprese nel quinquennio


Positivo il trend di crescita delle imprese femminili: +800 imprese nel quinquennio

Donne al comando di un’impresa crescono.


Imprese femminili: +800 imprese nel quinquennio

A fine 2018 sono circa 200 in più le imprese femminili iscritte all’anagrafe camerale rispetto all’anno precedente, quasi 800 in più rispetto al 2014. Con questo aumento costante, le 16.503 attività produttive a conduzione femminile rappresentano il   22,4% del totale delle imprese salentine.

Imprese femminili della provincia di Lecce registrate alla Camera di Commercio – anni 2014-2018

Imprese femminili CCIAA Lecceal 2018

Fonte Infocamere- Elaborazioni Ufficio Statistica e Studi

Nel registro delle imprese della Camera di Commercio di Lecce sono state effettuate, nel corso dell’anno 2018, 1.400 iscrizioni e 1.206 cancellazioni, in linea con l’anno precedente, per un tasso di crescita pari all’1,2% che colloca Lecce al 2° posto in Puglia dopo Bari (+1,65%). Le province di Brindisi (+0,95%), Foggia (+0,22%) e Taranto (+1,09%) si collocano tutte al di sotto dal tasso di crescita regionale (1,1%).

Imprese femminili per provincia al 31.12.2018

Provincia Imprese femminili Attive Iscrizioni Cessazioni Cessazioni non d'ufficio Saldo Tasso di natalità Tasso di mortalità Tasso di crescita Tasso di femminilizzazione
BARI               31.672 27.842 2.451 2.240 1.936 515 7,87 6,21 1,65 21,34  
BRINDISI           8.475 7.414 615 547 535 80 7,33 6,37 0,95 22,89  
FOGGIA             18.850 17.350 1.192 1.330 1.150 42 6,34 6,11 0,22 25,96  
LECCE               16.503 14.459 1.400 1.249 1.206 194 8,58 7,39 1,19 22,38  
TARANTO             12.603 10.970 877 745 741 136 7,03 5,94 1,09 25,43  
Totale 88.103 78.035 6.535 6.111 5.568 967 7,50 6,39 1,11 23,10  
                           

Fonte Infocamere- Elaborazioni Ufficio Statistica e Studi

“La costante crescita delle imprese femminili nel Salento, sta lentamente cambiando l’organizzazione del business, modificando i suoi processi e creando nuove competenze alcune delle quali tipicamente femminili – commenta Floriana Dell’Orco, Presidente del Comitato per l’imprenditoria femminile istituito presso la Camera di Commercio di Lecce - ed è importante che l’intero sistema economico salentino comprenda che tale trasformazione debba essere non soltanto recepita, ma anche e soprattutto valorizzata ed utilizzata per rilanciare lo sviluppo economico e provare ad essere più competitivi sul mercato.

L’attività d’indagine in ottica di genere che vede impegnata la Camera di Commercio di Lecce ormai da diversi anni, grazie anche alle sollecitazioni del Comitato imprenditoria femminile, appare quasi indispensabile in un momento storico come quello che stiamo vivendo, in cui economisti di tutto il mondo e policy maker a tutti i livelli, hanno individuato nel ruolo della donna in economia una delle principali leve per rilanciare lo sviluppo economico, sviluppo che avrebbe anche una valenza sociale che è appunto quella di uno sviluppo più equo. Per avere un’idea della forza del contributo che le donne possono fornire alla crescita economica basti solo pensare che, secondo stime dell’International Labour Organization (ILO), a livello internazionale, il potenziale produttivo sottoutilizzato riferito alle donne è del 50%, contro il più ridotto 22% riguardo agli uomini; pertanto apprendere dalla nostra indagine che nella provincia di Lecce la percentuale di giovani imprenditrici al di sotto dei 35 anni supera il 15% è una bella iniezione di ottimismo e di speranza per il futuro.

La strada da fare è ancora lunga, anche e soprattutto in termini di interventi mirati a favorire la crescita del lavoro femminile; ritengo, tuttavia, che per individuare le migliori politiche a favore di uno sviluppo economico nel segno della parità di genere, sia fondamentale conoscere le caratteristiche del ruolo femminile all’interno dell’economia e pertanto continuerò con il mio comitato a promuovere iniziative di indagine e di approfondimento in questo senso perchè è necessario “conoscere per deliberare”.

I settori - E’ il commercio che racchiude il maggior numero di imprese rosa con un’incidenza del 31%, seguito dal comparto agricolo che pesa per il 15,9% mentre il contributo delle attività di servizi di alloggio e ristorazione è del 10,7% e quello delle altre attività di servizi del 9,5%.

Analogamente al trend delle imprese in generale, sono quelle legate alle attività dei servizi a crescere maggiormente, rispetto all’anno precedente, in particolare i servizi legati all’alloggio e alla ristorazione che annoverano 1.770 imprese contro le 1.707 dello scorso anno, registrando un incremento percentuale del 3,7% . Le altre attività di servizi, comprendenti i servizi alla persona, sono passate da 1.531 (2017) a 1.565 con un incremento del 2,2%, di queste ultime ben 595 sono parrucchiere e 585 estetiste. I servizi legati all’istruzione e alla sanità, pur comprendendo un numero contenuto di imprese, rispettivamente 126 e 289, registrano incrementi percentuali del 9,6% e dell’8,6%. Il commercio, attività tradizionale, registra invece una flessione dell’1,6% passando da 5.216 (2017) a 5.133 unità produttive. Le attività manifatturiere, al contrario, registrano un lieve incremento (+1,15%) passando da 1.134 a 1.147. Stabile il numero delle imprese agricole (+0,50%) con 2.625 imprese (erano 2.612 lo scorso anno).

I settori in cui si concentrano tradizionalmente le imprese rosa sono le altre attività dei servizi (servizi alla persona), il cui tasso di femminilizzazione è del 45,3% e quello della sanità, in cui la presenza di donne imprenditrici è del 41,5%. Una buona presenza di imprese femminili si registra anche nell’agricoltura (28,8%) e nelle attività legate ai servizi alberghieri e della ristorazione, settori in cui le attività con una donna al comando superano il 29%. Esigua la presenza femminile in settori tradizionalmente maschili come l’edilizia (5,4%), l’ attività estrattiva (5,1%) e le public utilities (10,2%).

Imprese femminili della provincia di Lecce registrate alla Camera di Commercio al 31.12.2018

Settore Imprese registrate femminile Attive Iscrizioni Cessazioni Cessazioni non d'ufficio saldo Var. % 2017/2018 Tasso di femminilizzazione
A Agricoltura, silvicoltura pesca 2.625 2.604 126 134 125 1 0,50 28,8
B Estrazione di minerali da cave e miniere 3 3 0 0 0 0 0,00 5,1
C Attività manifatturiere 1.147 1.023 46 77 75 -29 1,15 18,1
D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz... 19 19 1 0 0 1 0,00 10,2
E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d... 12 10 0 3 2 -2 -20,00 8,8
F Costruzioni 554 479 27 32 31 -4 -1,60 5,4
G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di aut... 5.133 4.875 299 480 471 -172 -1,59 22,7
H Trasporto e magazzinaggio 138 127 5 11 11 -6 -2,82 11,6
I Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione 1.770 1.615 117 165 160 -43 3,69 29,4
J Servizi di informazione e comunicazione 228 212 19 12 12 7 8,06 19,7
K Attività finanziarie e assicurative 358 348 32 49 49 -17 -1,65 28,5
L Attività immobiliari 271 257 15 10 10 5 7,97 24,3
M Attività professionali, scientifiche e tecniche 326 303 23 28 28 -5 0,62 19,2
N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imp... 424 393 31 36 33 -2 3,67 23,4
P Istruzione 126 118 4 3 3 1 9,57 34,4
Q Sanità e assistenza sociale 289 274 4 8 8 -4 8,65 41,5
R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver... 269 255 11 24 22 -11 0,00 25,8
S Altre attività di servizi 1.565 1.534 73 85 84 -11 2,22 45,3
X Imprese non classificate 1.246 10 567 92 82 485 3,75 23,5
Totale 16.503 14.459 1.400 1.249 1.206 194 0,92 22,4

Fonte Infocamere- Elaborazioni Ufficio Statistica e Studi

Le artigiane - Sostanzialmente stabile, rispetto allo scorso anno (2.578 attività), il numero delle imprese artigiane rosa, che al 31.12.2018 sono 2.570, pari al 14,6% del totale delle imprese artigiane. Da evidenziare il fatto che, mentre il comparto artigiano nel suo complesso nell’anno 2018 ha registrato un saldo negativo pari a -159 imprese, la sezione artigiana femminile ha registrato un saldo positivo di +121 attività, con un tasso di sviluppo di quasi il 5%; buona parte del saldo, corrispondente a 55 imprese, è attribuibile alle altre attività di servizi (di cui 47 rappresentati da centri estetici), d’altra parte queste rappresentano, con 1.357 imprese, il 53% delle imprese artigiane femminili. Anche le attività manifatturiere, pari a 647 imprese, registrano un saldo di 29 attività e un tasso di crescita del 4,7%.

Le giovani imprenditrici - Il 15% delle imprese rosa è costituito da giovani donne under 35 e buona parte delle 2.547 imprese giovanili si collocano nel commercio (774), nelle attività di alloggio e ristorazione (354) e nelle altre attività di servizi (331). Nel corso del 2018 sono state 461 le giovani donne che hanno avviato un’attività imprenditoriale, ma ben 247 l’hanno cessata nel corso dell’anno; il saldo in ogni caso è stato positivo pari a 214 imprese.

La forma giuridica - Per quanto riguarda la forma giuridica, anche per le imprese femminili si osserva che il saldo positivo registrato nell’anno è riconducibile alle società di capitale (+249) e in misura nettamente inferiore alle altre forme societarie (+29), negativo invece il saldo delle società di persone (-33) e delle imprese individuali (-51). Le società di capitali al 31.12.2018 sono 3.352 (20,3%) mentre le imprese individuali sono 11.375 (69%), le società di persone, con 1.035 unità, rappresentano il 6,3% mentre del tutto marginale è il peso delle altre forme societarie, pari a 741 società, il cui apporto è appena lo 0,4%.

Imprese femminili della provincia di Lecce registrate alla Camera di Commercio secondo la forma giuridica al 31.12.2018

forma giuridica imprese rosa

Fonte Infocamere- Elaborazioni Ufficio Statistica e Studi

Le imprese rosa dei comuni - Il comune capoluogo ovviamente ha il maggior numero di imprese femminili, esattamente 2.974, ed è il comune che in valore assoluto ha realizzato il saldo più consistente pari a + 67 imprese, un tasso di crescita del 2,3% e una presenza di imprese rosa del 23,2% leggermente superiore a quella media provinciale (22,4%).

Tenendo conto dei valori relativi, che tengono conto della numerosità delle imprese, i comuni che hanno realizzato un tasso di sviluppo più elevato sono Sternatia (+13,9%, Giurdignano (+10,3%) Porto Cesareo (9,9%) e San Pietro in Lama (9,6%). Quelli, invece, che hanno realizzato un tasso di crescita negativo sono Giuggianello (-9,5%), Bagnolo (-11,1%) e Zollino (-13,3%).

I comuni che annoverano una presenza maggiore di imprese guidata da una donna sono Otranto (34,3%), Cannole (31,9%) e Santa Cesarea (+31,3%), al contrario quelli che hanno un tasso di femminilizzazione più basso sono Cutrofiano (17,7%), Seclì (17,6%), Corsano (17,2%) e Castrì di Lecce (15,4%).

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