Leggo le polemiche di corte dai comunicati stampa del consiglio regionale con non poca distrazione e solo così mi salta all’occhio il fatto che vi sono 340 milioni di euro dei fondi comunitari che la Regione Puglia ha deciso di impiegare entro 365 giorni.
Il Piano straordinario per il lavoro in Puglia si muove con il proposito di perseguire due obiettivi: nuova occupazione e salvaguardia dell’occupazione.
Alla nuova occupazione sono destinati 269,8 milioni di euro per un numero di destinatari potenziali pari a 38.335 persone, per la salvaguardia dell’occupazione, invece, 70,9 mln di euro per 13700 destinatari potenziali dai lavoratori in cassa integrazione, ai lavoratori atipici, dalle imprese ai disoccupati, dalle donne disoccupate, alle donne imprenditrici, alle donne occupate, ai giovani disoccupati, agli apprendisti, alle persone disabili disoccupate, agli immigrati ed ai richiedenti asilo, agli ultracinquantenni, ai lavoratori socialmente utili (LSU), ai giovani laureati, ai ricercatori, ai manager ed agli imprenditori.
Il piano straordinario per il lavoro in Puglia con i suoi 340milioni di euro, che da solo pesa lo 0,6% del Pil regionale 2009, prevede sei linee generali di intervento:
1. il lavoro dei giovani: 122,6 milioni di euro per formazione, lavoro e impresa divisi in otto interventi, rivolti a 15.400 destinatari: Ritorno al futuro 2011 (20 milioni di euro), Diritti a scuola (30 milioni), Formazione integrata, tirocini e aiuti all’occupazione per i giovani diplomati (14 milioni), Alta formazione per l’apprendistato (10 milioni), Apprendistato professionalizzante (10 milioni), Verso un sistema integrato di alta formazione interregionale (3 milioni), Reddito di continuità per i lavoratori atipici (5,6 milioni), Microcredito (30 milioni).
2. il lavoro delle donne: sei gli interventi volti ad aumentare i posti di lavoro e a garantire migliori condizioni a 10.800 donne, potenziali destinatarie di 32,9 milioni di interventi: Sviluppo dell’imprenditoria femminile (6,35 milioni di euro), Piccoli sussidi per l’inserimento lavorativo delle migranti (1 milione), Formazione delle donne ed incentivi all’assunzione (10 milioni), Servizi di conciliazione vita-lavoro (12 milioni), Strumenti di flessibilità del lavoro per le donne (1,5 milioni), Part-time e conciliazione (1 milione).
3. il lavoro per l’inclusione sociale è una linea che conta sette interventi per 47 milioni di euro totali destinati a sostenere, contrastando le povertà e promuovendo l’inclusione, almeno 11.600 persone in difficoltà. Queste le azioni: Percorsi integrati per l’assunzione di persone disabili (2 milioni di euro), Sostegno alle persone in condizioni di povertà (10 milioni), Inserimento lavorativo di immigrati, rifugiati e richiedenti asilo (2 milioni), Reimpiego e autoimpiego dei cassaintegrati (10 milioni), Sostegno ai cassaintegrati nei distretti produttivi (10 milioni), Formazione per cassaintegrati e lavoratori in mobilità (10 milioni), Utilizzo temporaneo dei cassaintegrati presso la Pubblica Amministrazione (3 milioni).
4. il lavoro per la qualità della vita: sette interventi con 32,9 mln di euro totali e 5.150 potenziali destinatari, la linea si propone di promuovere il lavoro per uno sviluppo equo e sostenibile con sette azioni: Nuove figure professionali nel settore del lavoro di cura domiciliare (Progetto R.O.S.A) (4 milioni di euro), Nuove figure professionali nel settore del lavoro di cura domiciliare assistenti per l’infanzia (1 milione), Formazione interregionale per l’occupazione legata alla valorizzazione e recupero degli antichi mestieri (2,27 milioni), Interventi nell’ambito del turismo (10 milioni), Impiego dei lavoratori socialmente utili nella pulizia delle spiagge (0,6 milioni), Aiuti per l’occupazione in ambito portuale (5 milioni), Interventi per l’occupazione rivolta all’incremento della raccolta differenziata (10 milioni).
5. il lavoro per lo sviluppo e l’innovazione: 70,5 mln per 3.385 destinatari. Nove gli interventi: Formazione di manager ed imprenditori (5 milioni), Investimenti in attività di ricerca industriale e formazione (25 milioni), Parternariati regionali per l’Innovazione (10 milioni), Dottorati di ricerca (7 milioni), Borse di ricerca (3 milioni), Aiuti alle piccole imprese innovative di nuova costituzione (5 milioni), Aiuti alle piccole imprese innovative operative (10 milioni), Impresa e ricerca (3 milioni), Innovazione per l’occupabilità (2,5 milioni).
6. Più qualità al lavoro: Più qualità al lavoro è la linea che investe nelle legalità, nella sicurezza del lavoro e nell’emersione del lavoro nero. Sei gli interventi per un monte risorse di 34,9 milioni di euro, divise tra 5.700 potenziali fruitori. Questi destinatari avranno a propria disposizione azioni quali Formazione continua per dipendenti, apprendisti e atipici (10 milioni), Aiuti alla diffusione delle tecnologie dell’informazione nelle reti di Piccole e medie imprese (10 milioni), Servizi di consulenza in materia di innovazione (10 milioni), Emersione del sommerso in agricoltura (2,5 milioni), Campagna straordinaria di formazione, di diffusione delle azioni di prevenzione della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro (1,359 milioni) e Formazione dei rappresentanti territoriali per la sicurezza (1 milione).
Nei prossimi giorni seguiranno approfondimenti in merito.
Francesca Maggiulli