E’ giunto al terzo appuntamento il ciclo di incontri promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Lecce, “Frammenti di storia dell’impresa salentina - Testimonianze a confronto”, per conoscere più da vicino le esperienze di chi ha costruito l’impresa nel Salento. Presso il teatro del Convitto Palmieri, lunedì 4 aprile alle ore 16.30, moderati dal direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia, Claudio Scamardella, racconteranno la loro storia umana e professionale: Pietro De Francesco, Michele Morelli, Pompilio Montinaro.
Metalmeccanica, edilizia, ambiente, turismo, i settori coinvolti dalle attività d’impresa di questi uomini che sono stati capaci di creare dal nulla aziende di grande prestigio o che sono riusciti a far crescere le imprese ereditate da genitori e nonni. Percorsi diversi che si legano a doppio filo con l’evoluzione dell’economia salentina e che ancora oggi contribuiscono a portare alto il nome del Salento nel mondo. Il ciclo di appuntamenti, cominciato in febbraio, prosegue, così, ogni primo lunedì del mese, con i protagonisti indiscussi dell’imprenditoria del nostro territorio.
“Storie di uomini e storie di aziende – afferma Antonio Scarlino, presidente del GGI di Lecce – si intrecciano in questi ’colloqui’ che ci hanno regalato momenti di grande umanità e coraggio. Valori come il sacrificio, il coraggio, il rispetto, la capacità di coinvolgere il prossimo grazie all’entusiasmo dell’intraprendere sono insegnamenti profondi che tutti coloro che hanno seguito i precedenti appuntamenti difficilmente dimenticheranno. Antonio Filograna, Armando Pedone e Cosimo Romano da un lato e Giulio Musca, Salvatore Ruggeri e Giovanni Semeraro dall’altro, infatti, sono riusciti a dipingere il ritratto di un Salento tutt’ora operoso che ha voglia di fare e costruire per il benessere dell’intera comunità. Sono certo che anche il prossimo incontro ci regalerà momenti davvero importanti”.
“Ascoltando gli insegnamenti di questi imprenditori -conclude Scarlino – non ho potuto non rivolgere un pensiero alla figura di mio padre Tommaso, scomparso qualche anno fa, al quale certamente, sarebbe piaciuto raccontare la propria esperienza imprenditoriale. La storia di un emigrante che ha creduto nella propria terra e per questo decise di tornarvi per impiantare quella che è oggi la nostra azienda di famiglia”.