Un’economia che fatica a riprendersi, e che ancora non è riuscita a lasciarsi alle spalle la crisi, e imprenditori e consumatori più attenti al portafoglio, sono probabilmente le cause che hanno determinato nella provincia di Lecce (analogamente a quanto verificatosi nel resto dell’Italia) una brusca frenata dei protesti nel 2010, poco più di 47 milioni di euro contro gli oltre 61 milioni del 2009: 14 milioni di euro in meno. In termini relativi i protesti levati nella provincia salentina si sono ridotti complessivamente di oltre il 10% nel numero (7,2% il dato nazionale) e di 22,6% in valore (14,7% il dato Italia). La diminuzione ha interessato tutte le tipologie di titoli: dagli assegni alle cambiali alle tratte. In particolare gli assegni sono diminuiti del 35% nel numero e del 36% in valore, anche il valore medio è diminuito del 1,46%. Considerando i valori assoluti sono stati emessi assegni a vuoto per oltre 16,8 milioni contro i 26,3 del 2009.
Anche per le cambiali si è verificata una diminuzione del 5% nel numero e del 7,3% in relazione al valore medio. I pagherò hanno registrato una diminuzione del 12% rispetto al 2009, per un controvalore di 29 milioni contro i 33 milioni dello scorso anno. In diminuzione anche le tratte, strumento di pagamento residuale, poco utilizzato rispetto agli assegni e alle cambiali; il numero dei titoli è diminuito del 33,6%, il valore degli stessi del 46%, mentre il valore medio è diminuito del 18,7%. In Puglia, è a Bari che si concentrano il numero e i valori provinciali più elevati: 41.305 titoli protestati per un valore di 92,7 milioni di euro. Segue Foggia con 48,5 milioni e Lecce con 46, Taranto con 32,9 e Brindisi con 23 milioni.
Nell’ambito dei comuni della provincia salentina è Lecce a detenere il primo posto in classifica, sia per numero di effetti che per valore: 13,8 milioni distribuiti su 8.014 titoli. Seguono i Comuni di Gallipoli (2.724 titoli per un valore di 4,7 milioni), Casarano (1.070 per un valore di 2,3 milioni), Nardò e Galatina, rispettivamente con 1.067 e 1.007 titoli per un valore di 2,2 e 1,9 milioni. I Comuni più “virtuosi” sono, invece, Cannole e Sannicola con un valore di 700 e 950 euro, “spalmati” su 5 e 2 titoli protestati. Se si considera, invece, il valore medio dei titoli protestati, il primo posto della graduatoria spetta a Racale con € 17.250, seguita da Squinzano con € 4.920, Botrugno € 4.430 e Melpignano € 3.125