“La cattiva tendenza ad un aumento
incontrollato dei ribassi praticati dalle imprese per l’aggiudicazione degli
appalti di lavori può avere termine, solo se gli enti appaltanti si avvarranno
della possibilità prevista dall’art. 253 del Codice dei contratti pubblici,
così come novellato dal Decreto Legge 70 del 2011, meglio conosciuto come
‘Decreto Sviluppo’, entrato in vigore il 14 maggio scorso”. Lo afferma Nicola
Delle Donne, presidente Ance Lecce che continua: “Aver scelto di alzare la
soglia dei bandi da un milione di euro a circa cinque milioni per
l’applicazione del meccanismo di individuazione ed esclusione delle offerte
anomale, scoraggia le offerte avventurose e temerarie finalizzate solo
all’aggiudicazione più che alla esecuzione dell’appalto”.
Il legislatore italiano, infatti, in
presenza di cantieri abbandonati e di opere pubbliche luogo di contenzioso, per
l’evidente sproporzione fra le prestazioni da eseguire da parte
dell’aggiudicatario ed il compenso che per esse riceverebbe, ha invitato - con
la legge citata - gli enti appaltanti ad intraprendere la strada dell’offerta
sostenibile, tutelando così le imprese regolari da una concorrenza sleale e
garantendo al contempo l’ente appaltante circa il rispetto degli obblighi
contrattuali.
“Rivolgo, pertanto, un forte invito – conclude il presidente Delle Donne - ai Comuni e a tutte le stazioni appaltanti a non bandire gare d’appalto al massimo ribasso senza la mitigazione del taglio delle ali. Questa scelta, nell’attuale momento di grave difficoltà delle imprese, sarebbe interpretata in termini estremamente positivi, perché forte segnale di rispetto nei confronti dell’imprenditoria edile”.