“Impegnati per un’agricoltura più forte e di qualità”: sarà questo lo slogan sotto il quale si svolgerà a Lecce il 9 e 10 giugno prossimi la quinta Conferenza economica promossa dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori. Un appuntamento di grande rilievo che vedrà la partecipazione di esponenti delle istituzioni europee, nazionali e locali, di rappresentanti del mondo economico, agroalimentare, cooperativo, scientifico, dei consumatori. Una convention che, attraverso il confronto fra tutti i protagonisti del settore, vuole dare risposte chiare alle tante difficoltà che ancora condizionano il sistema imprenditoriale agricolo, fornendo precise linee sulle quali operare per rilanciare sviluppo e competitività.
Alla Conferenza di Lecce, che ormai è divenuta con gli anni un punto di riferimento per l’intero sistema agroalimentare italiano, sono previsti, tra gli altri, gli interventi dei ministri delle Politiche agricole, alimentari e forestali Francesco Saverio Romano e per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, del presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, del commissario Ue all’Agricoltura Dacian Ciolos (in videoconferenza), del presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro, del presidente della Commissione Agricoltura della Camera Paolo Russo, del presidente del Cnel Antonio Marzano.
L’incontro, che si tiene nella splendida cornice del Castello Carlo V e che sarà aperto dalla relazione del presidente della Cia Giuseppe Politi, si svolge in una fase cruciale per le imprese agricole. Nonostante i segnali positivi che si registrano sia sul fronte del valore aggiunto e della produzione, il settore è ancora alle prese con pressanti problemi: il forte aumento dei costi produttivi, contributivi e burocratici, il calo dei redditi dei produttori, i prezzi, sebbene in crescita, non sono remunerativi e non hanno recuperato il crollo (meno 25 per cento) registrato nel corso degli ultimi tre anni. A questo si deve aggiungere la disattenzione che soprattutto il governo ha nei confronti del mondo agricolo. Nessuna delle promesse fatte è stata mantenuta. E così gli agricoltori si trovano ad affrontare non poche difficoltà.
La Conferenza economica di Lecce si svolgerà in tre sessioni plenarie: riforma della Politica agricola comune e mercati agricoli; più agricoltura più lavoro; federalismo, spesa pubblica e politiche di coesione.
La Conferenza ha l’obiettivo di attrarre l’attenzione delle istituzioni, del mondo della ricerca e dei media sulle problematiche, spesso trascurate, degli imprenditori agricoli, chiamati a svolgere la propria attività in una fase di difficile controllo dell’andamento dei prezzi e di profondo ripensamento dell’intervento, sia europeo che nazionale.
Tra i principali obiettivi della riforma della Pac post 2013 vi è l’orientamento verso la competitività delle imprese e il rafforzamento della componente agricola delle filiere. Nel corso dei lavori a Lecce verrà valutato se le misure previste siano adeguate alle mutate condizioni dei mercati agricoli e sufficientemente ambiziose per sostenere l’innovazione delle imprese e la gestione dei rischi.
Il dibattito sul livello di risorse pubbliche destinate all’agricoltura deve essere affiancato a un’attenta analisi degli obiettivi di spesa. Dato il quadro delle risorse disponibili, si cercherà di verificare se la nascente forma di federalismo sia adeguata a rafforzare il livello di efficienza delle Regioni italiane nel sostenere in modo più incisivo le imprese agricole. In tale contesto s’inserisce anche la riforma delle politiche di coesione sociale e territoriale Ue che intende ridefinire i rapporti interistituzionali e valorizzare maggiormente il contributo delle parti sociali e della società civile.
Infine, nella Conferenza di Lecce verrà affrontato il tema centrale dell’agricoltura italiana come fornitrice di opportunità d’impresa e di impiego per le giovani generazioni, anche in ambiti professionali di elevata specializzazione. D’altro canto, la complessità della gestione dei rapporti di lavoro dipendente e stagionale da parte dell’impresa agricola richiede la definizione di ulteriori sforzi in chiave di semplificazione. Di grande rilevanza anche il capitolo relativo agli extracomunitari e alla corretta gestione dei flussi.