Lunedì, 25 Novembre 2024

No alla tassa sul turismo, intervento di Massimo Rota, presidente regionale di Assoturismo Confesercenti



No alla tassa sul turismo, intervento di Massimo Rota, presidente regionale di Assoturismo Confesercenti

Fermare l’introduzione della nuova odiosa tassa sul turismo. È quanto chiede Massimo Rota, presidente regionale di Assoturismo Confesercenti, che chiede ai Comuni salentini di astenersi dall’imporre “questo odioso balzello medievale a carico di una delle nostre ultime risorse (i turisti)”. Non solo Otranto è orientata ad adottare la nuova tassa, già Salve ha deciso di introdurla e Ugento sembra avviata sulla stessa strada, come denuncia l’Assoturismo Confesercenti.

 

“Le difficoltà di bilancio degli enti locali”, sottolinea Rota, “non possono essere la giustificazione per istituire nuove tasse che nascono per finalità diverse da quella di sanare un bilancio in passivo. L’imposta di soggiorno, infatti, per legge è una tassa di scopo, e cioè serve a favorire politiche per il turismo, ma molti stanno pensando di introdurla solo per fare cassa”.

 

“Mi chiedo con quale coraggio e quali giustificazioni l’albergatore potrà pretendere dal turista, magari straniero, un’ulteriore spesa senza che lo stesso sia stato avvertito per tempo, e quindi messo nella condizione di scegliere magari per un'altra destinazione e a quel punto con conseguenze ancor più gravi nell’immediato”, sottolinea Massimo Rota, “O forse ci si aspetta che siano ancora una volta le imprese ad assumersi questo ulteriore onere considerato che per questa imposta le stesse sono solidalmente obbligate con il turista, ancora una volta chiamate a contribuire per evitare che la fragile credibilità del nostro territorio quale destinazione turistica emergente possa venir meno”.

 

Tutto ciò, sottolinea il presidente di Assoturismo Confesercenti, accade quando il comparto dell’ospitalità si distingue per una debolezza di fondo preoccupante, con tassi di occupazione e ricavi per camera che collocano il Salento al penultimo posto in Italia. “Vorremmo ricordare ai nostri amministratori pubblici”, osserva Rota, “che gli alberghi non ritoccano le proprie tariffe da almeno tre anni pur di conservare una sufficiente competitività con mercati emergenti nostri vicini, i quali scontano minori costi e tassazioni assai più agevolate. Spero veramente che il buon senso abbia il sopravvento sull’opportunità che qualcuno sembra voler cogliere di colpire il turista “forestiero” piuttosto che il cittadino “elettore” in vista di prossime future competizioni elettorali!”.

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