Nel primo semestre 2011 l’Inps ha
incassato oltre due miliardi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso
anno: 60,6 miliardi contro 58,5. Si tratta di 2,1 miliardi che rappresentano un
incremento del 3,6% rispetto al semestre 2010 e l’1,4% in più rispetto al
preventivo 2011. A questi numeri si
devono aggiungere i 2,5 miliardi di euro derivanti dalle attività di recupero
crediti, in linea con i risultati del 2010 che portarono a fine anno il
risultato di 6,4 miliardi nelle azioni di contrasto all’evasione contributiva.
Nel dettaglio, la performance
migliore viene dalla riscossione dei contributi presso le aziende, dove si è
passati da 48,4 miliardi di incassi nel periodo gennaio-giugno 2010 ai 50,8
miliardi dello stesso periodo di quest’anno. Che vuol dire +4,9%.
“E’ la conferma di un’inversione
di rotta che si era manifestata timidamente la scorsa estate e che è diventata
un forte segnale negli ultimi tre mesi: le aziende sono tornate a pagare
regolarmente i contributi – commenta il presidente dell’Inps, Antonio
Mastrapasqua – suggerendo almeno due distinte considerazioni. La prima riguarda
lo stato dell’economia nazionale: l’incremento nel pagamento dei contributi
previdenziali è segno di attività produttiva; quindi si tratta di
un’indicazione convergente con quella della riduzione di richieste di cassa
integrazione di cui abbiamo avuto contezza pochi giorni fa. D’altro canto il
pagamento dei contributi da parte delle aziende segnala anche una crescente
“fiducia” nel sistema, frutto di un’azione responsabile di contrasto
all’evasione contributiva. Quella “compliance” che si segnala sul fronte
fiscale, si sta affermando anche nei confronti del dovere previdenziale”.