“La direttiva 2008/50/CE ha come obiettivo il miglioramento dell'aria attraverso un criterio di zonizzazione dei territori al fine di monitorare le aree sulla base delle reali situazioni di stress ambientale a cui sono sottoposti: l'individuazione dell'incidenza del traffico veicolare, di insediamenti industriali soggetti a norme europee di prevenzione e controllo delle emissioni sono tra le variabili che definiscono i valori di riferimento da attenzionare”.
A dichiararlo l'Assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro a seguito dell'approvazione in Giunta della delibera di adeguamento della zonizzazione del territorio regionale e classificazione di agglomerati ai fini della valutazione della qualità dell'aria. “Il territorio regionale, monitorato costantemente da stazioni fisse (pubbliche e private) viene quindi tipizzato – prosegue - con 4 zone di riferimento per rendere più efficace l'azione di controllo delle emissioni in atmosfera. La prima zona è un agglomerato costituito dall'area urbana di Bari e dei comuni limitrofi di Modugno, Bitritto, Valenzano, Capurso e Triggiano.
La seconda porzione di territorio riguarda i Comuni di Brindisi, Taranto, Statte, Massafra, Cellino S. Marco e San Pietro Vernotico su cui insiste un carico di emissioni prevalentemente di tipo industriale. Infine le due macro aree individuate sulla base di caratteristiche orografiche e meteo-climatiche omogenee: la zona pianeggiante, che comprende la fascia costiera adriatica e ionica e il Salento, e quella collinare, comprendente la Murgia e il promontorio del Gargano”.
“L'importanza di questo passaggio – spiega Nicastro – sta innanzitutto nel lavoro preventivo di studio e valutazione del territorio svolto dal Servizio Ecologia in collaborazione con l'Arpa sulla base di dati forniti dalla Struttura di Monitoraggio Meteoclimatico del Servizio di Protezione Civile, oltre che dalla consultazione e dal confronto con i livelli ministeriali competenti, con UPI, Anci, associazioni ambientaliste, parti sociali e datoriali.
Ma va chiarito che la zonizzazione non è un fatto tecnico o accademico, anzi, si tratta di uno strumento efficace per la parametrazione dei dati forniti dalle stazioni di monitoraggio, di contestualizzazione dei valori per una valutazione complessiva, su basi certe e riscontrabili, di quello che accade all'aria della nostra regione e di una piattaforma su cui riorganizzare la rete regionale della qualità dell'aria con le sue risorse e le sue infrastrutture. Il tutto, ovviamente, al fine di esercitare la funzione di controllo, in capo agli organi tecnici regionali, ma anche per valutazioni preliminari sia alle scelte politiche in materia che alle pianificazioni di sviluppo del territorio. E' una ulteriore conferma, semmai ce ne fosse bisogno, dell'attenzione che il Governo regionale, per il tramite del mio assessorato, rivolge alle tematiche ambientali – conclude l'assessore - in particolar modo a quelle relative alla qualità dell'aria che respiriamo, tradotta in atti amministrativi concreti e conseguenti”.