Seconda tra gli Atenei italiani che hanno
partecipato al contest, 102ma a
livello internazionale: così si è piazzata l’Università del Salento nel GreenMetric
World University Ranking, promosso dalla Universitas Indonesia per stabilire il livello di “greenness” degli
Atenei di tutto il mondo e valorizzarne gli sforzi per innalzarlo.
«Attraverso i risultati di GreenMetric 2011,
Universitas Indonesia sta dando il suo concreto contributo per l’accrescimento
nella società della consapevolezza sulle tematiche dello sviluppo sostenibile e
della tutela dell’ambiente», ha sottolineato il professor Gumilar Rusliwa Somantri, Rettore della Universitas
Indonesia, «La classifica mette l’accento su temi importanti come il risparmio
energetico, l’utilizzo oculato delle risorse idriche, la corretta gestione dei
rifiuti, e i sistemi di trasporto “environment friendly”».
Sono state 178
da 42 nazioni diverse le
Università partecipanti; l’Università del Salento ha conquistato il secondo posto tra gli Atenei italiani (posto
102 a livello internazionale), dopo
il Politecnico di Milano che si è piazzato al 76mo posto. In classifica anche l’Università
Ca’ Foscari di Venezia (121), l’Universita degli Studi di Bari “Aldo Moro” (133),
l’Università Politecnica delle Marche (156) e il Politecnico di Torino (166).
«Siamo soddisfatti di questo risultato»,
commenta il Rettore Domenico Laforgia,
«che premia il nostro lavoro in direzione dell’efficienza energetica e del
miglioramento complessivo dell’infrastrutturazione della nostra Università, e
che ci spinge a migliorare ancora in questa direzione. La posizione conquistata
contribuirà peraltro ad accrescere la nostra reputazione a livello mondiale».
Le macro-aree di valutazione del livello di greenness degli Atenei sono state “setting
and infrastructure” (situazione generale e infrastrutture), “energy and climate
change” (energia e cambiamenti climatici), “waste” (rifiuti), “water” (risorse
idriche) e “transportation” (trasporti).
Per quando riguarda l’Università del Salento,
importanti fattori di incidenza sulla valutazione complessiva sono stati:
·
campus localizzato in
area rurale-suburbana e aree verdi destinate ad attività strettamente accademiche
(didattica e/o ricerca);
·
consumo procapite di
energia elettrica e utilizzo di veicoli a motore e di biciclette all’interno
del campus;
·
attività accademiche e/o
di ricerca correlate con le tematiche dell’ambiente e della sostenibilità (corsi,
fondi di ricerca destinati, pubblicazioni, eventi, organizzazioni studentesche,
siti web);
·
utilizzo di fonti di
energia rinnovabile;
·
politiche di riduzione
di carta e plastica;
·
attività di trattamento
e riciclo di rifiuti;
· politiche d’organizzazione dei sistemi di trasporto in direzione dell’abbassamento dei livelli di carbonio e di inquinanti (trasporti pubblici, biciclette).