Stato d'allerta per le nuove minacce all’equilibrio ambientale pugliese rappresentate dalla procedura di VIA, avviata dalla Società Petroleum Geo Service Asia Pacific, per prospezioni marine al largo del nord barese. Il presidente del Consiglio regionale Onofrio approva “incondizionatamente” le iniziative del dirigente del settore ambiente della Regione e si rivolge al ministro Corrado Clini, ribadendo il dissenso espresso dall’intera Assemblea regionale. Il dirigente del Settore Gestione Rifiuti e Bonifiche della Regione Puglia, l'ing. Antonello Antonicelli, ha allertato le amministrazioni comunali del litorale adriatico, in particolare quelle dei Comuni costieri antistanti l’area di permesso, invitandole a fornire il proprio parere, sebbene non previsto dalla normativa vigente, allo scopo di favorire il massimo coinvolgimento del territorio in una materia che “ha visto la Puglia intera, in tutte le sue componenti, ritrovarsi unita contro qualsiasi ipotesi di sfruttamento delle risorse petrolifere nei fondali antistanti le nostre coste”, rileva Introna. In una lettera a Clini, il presidente del Consiglio pugliese torna a rinnovare le preoccupazioni e il dissenso della Puglia: “La regione ha assunto una posizione di netta indisponibilità e a nome del Consiglio ribadisco la contrarietà più volte manifestata, anche in occasione dell’appuntamento che ha visto protagonista il ministro, il 2 febbraio scorso, a Bari”. Nel quadro delle manifestazioni di Mediterre 2012, Clini aveva accolto, davanti al presidente Vendola ed ai presidenti di alcuni Consigli regionali, la proposta di Introna di partecipare ad una Conferenza delle Regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo, da fissare quanto prima a Trieste, per affrontare le tematiche della difesa del mare. “In quell’occasione, avevamo salutato con compiacimento la disponibilità del ministro Clini a collaborare direttamente all’organizzazione del Convegno sull’Adriatico”, ricorda il presidente del Consiglio pugliese. “Da allora e nonostante le ripetute sollecitazioni, tuttavia, siamo in attesa della data utile in cui celebrare la Conferenza e questo ritardo, unitamente alle nuove notizie di richieste di VIA, non può che alimentare la nostra inquietudine”. L’auspicio di Introna è che il ministro Clini “voglia tenere fede ai suoi impegni e che si possa procedere presto alla convocazione della Conferenza delle Regioni adriatiche e del Mediterraneo europeo. In quella sede, una riflessione a più voci, coinvolgendo i Paesi balcanici, potrà individuare una posizione comune che metta definitivamente al riparo il nostro mare dai rischi legati alle prospezioni e all’installazione di piattaforme per lo sfruttamento di prodotti petroliferi. Un sistema ambientale marino di pregio, ma delicato, come quello adriatico va messo al sicuro e restituito alla tradizionale ed ecocompatibile prosperità della sua industria turistico-balneare e delle sue fiorenti attività di pesca”. |
Impatto ambientale, in Puglia predatori di petrolio minacciano i mari del nord barese
Attivata la procedura Via della Petroleum Geo Service, richiesto intervento del ministro dell'ambiente