E’ di pochi giorni fa, infatti, una proposta di risoluzione sul voto elettronico presentata al Parlamento Europeo. Mittente, il gruppo di lavoro del progetto di ricerca “Salento eVoting 2013”, composto da Marco Mancarella, responsabile scientifico del Progetto, coordinatore e professore aggregato di Informatica giuridica, Maurizia Pierri, professore aggregato di Diritto pubblico comparato, Giuseppe Gioffredi, professore aggregato di Diritto internazionale. Destinatario il primo vice presidente del Parlamento europeo Gianni Pittella che, sin da subito, ha mostrato interesse alla tematica del voto elettronico in Europa. Si attende ora l’esame da parte dell’importante Organo europeo.
L’obiettivo è quello di esortare le Istituzioni europee a promuovere il voto elettronico per le elezioni europee del 2014 e sensibilizzare i cittadini sulle positive ricadute di strumenti di voto elettronico in ambito pubblico.
La proposta di risoluzione europea presentata segue una serie di iniziative, già svolte nell’ambito del progetto, come la sottoscrizione, nel dicembre scorso, di una dichiarazione di interesse da parte di Provincia di Lecce, Laboratorio di eGovernment - Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento, Instituto Electoral y de Participacion Ciudadana dello Stato di Jalisco (Messico) e parte di altri enti pubblici e privati territoriali, con il fine di realizzare nei Comuni di Martignano e Melpignano la prima sperimentazione dell’urna elettronica messicana, nell’ambito di un referendum consultivo; nello stesso mese di dicembre, inoltre, è stato sottoscritto un Protocollo di intesa anche con la Prefettura di Lecce.
Il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, che ha da subito sposato l’innovativa iniziativa, evidenzia: “Una Pubblica Amministrazione che punta a sviluppare il proprio territorio non può prescindere dall’utilizzo delle nuove tecnologie nei procedimenti amministrativi, anche elettorali, puntando all’ottimizzazione di tempi e risultati e alla razionalizzazione dei costi. Il progetto “Salento e-Voting”, incentrato sull’implementazione di nuovi sistemi di voto, diviene per la Provincia importante occasione di confronto su una tematica di estrema attualità come è quella del voto elettronico e momento di arricchimento per l’intero territorio provinciale”.
A tal proposito, il responsabile scientifico del progetto, vice direttore del Laboratorio e-government dell’Università del Salento, Marco Mancarella dichiara: “In Europa sussistono esperienze di voto elettronico, sia a mezzo internet (iVoting) che off line (eVoting) ma non sussiste, ad oggi, una normativa comune di settore, nonostante il chiaro interesse dell’Unione Europea allo sviluppo e diffusione dei più evoluti strumenti di eDemocracy. Pertanto abbiamo ritenuto necessario esortare le Istituzioni europee a promuovere il voto elettronico per le elezioni europee del 2014 e a compiere sforzi congiunti per sensibilizzare i cittadini e ogni attore sociale, tramite campagne di comunicazione mirate, sull’esistenza di strumenti di voto elettronico in ambito pubblico e sulle loro positive ricadute in termini politici, giuridici, economici, ambientali”.
Il Messico è uno dei Paesi leader nel mondo nel settore del “voto elettronico semplice”. Per le sue caratteristiche organizzative e tecnologiche, il sistema elettorale messicano può essere più facilmente esportabile all’estero, soprattutto considerato l’ottimo esito delle elezioni nella Repubblica federale messicana tenutesi nel luglio scorso, le prime in cui si è sperimentato con valore legale un sistema di eVoting (precisamente in tre distretti dello Stato di Jalisco).
Nell’urna elettronica messicana coesistono, in un solo dispositivo, tre elementi del sistema: il touch screen, attraverso il quale l’elettore esprime il suo voto; la stampante della ricevuta cartacea del voto, nella quale compare solo il nome del votato, che non viene rilasciata al cittadino, ma custodita da un contenitore sigillato interno all’urna stessa, accessibile solo al presidente di seggio a seguito di eventuali contestazioni; una batteria di 5 ore, per eventuali black out.
L’urna elettronica messicana pesa 20 kg ed è alta 63 cm. La sua interfaccia principale è touch screen, 13 pollici, con basso consumo energetico e una risoluzione di 1024 per 768 pixel. E’ dotata sia di segnaletica in braille, che di supporto audio, per consentire il voto ai non vedenti. Ha un sistema di stampa a basso consumo energetico, con la possibilità di stampare sia il voto elettorale che l’orario del voto.