Con una lettera inviata all'Anci, il Comune di Porto Cesareo per il tramite del suo assessore al Bilancio Paola Cazzella, si mette alla testa dei comuni rivieraschi di Puglia, per protestare vibratamente contro il complesso meccanismo di ritorno delle somme introitate con il gettito Imu sulle seconde case e girate al famoso Fondo di Solidarietà. Denari che nella stragrande maggioranza dei casi non ritorneranno ai Comuni che le hanno versati e che di contro avranno grosse difficoltà a garantire lo standard dei servizi ai cittadini, vedendo messe a repentaglio le risorse per il controllo del territorio, la lotta all'abusivismo e la tutela ambientale.
La bozza di lettera predisposta dall'assessore Cazzella ed inviata ai Comuni diCastrignano del Capo (Le), Melendugno (Le), Nardò (Le), Otranto (Le), Ugento (Le), Leporano (Ta), Maruggio (Ta),Lesina (Fg) per essere controfirmata, altro non è che allo stesso tempo il resoconto ed il grido d'allarme di un'attività che andrà a penalizzare fortemente questi Enti. L'invito rivolto a tutti è di fare massa critica contro le norme che penalizzeranno e non poco quei comuni (è il caso di Porto Cesareo) che avranno un saldo ampiamente negativo al netto dei meccanismi di compensazione previsti dal Fondo di Solidarietà.
L'esempio? Eccolo bello è pronto. “Il nostro Comune -spiega l'assessore Cazzella – farà confluire al Fondo ben 2 milioni di euro oltre gli introiti dei fabbricati di gruppo D (immobili aziendali) ed agli importi aggiuntivi Tares, senza ricevere di ritorno un euro. Queste somme infatti per il meccanismo strano di compensazione adottato, non ritorneranno sul territorio, né in denari né in servizi, ma andranno a finire chissà dove. E sinceramente questo non mi sembra ne giusto ne socialmente equo. Anzi l'opposto”.