Dopo il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA) nelle grandi città si attende l’attuazione in tutti i comuni d’Italia tramite i servizi sociali, grazie all’accordo della Conferenza Unificata che ne ha definito il modello di attuazione.
Le misure di contrasto alla povertà dell’inclusione attiva del SIA prevedono che l’erogazione sia subordinata all'adesione ad un progetto personalizzato di intervento dal carattere multidimensionale. Per l’efficacia dell'intervento occorrerà che i servizi operino in una rete aperta e collegata con le altre realtà territoriali competenti presenti sul territorio in materia di lavoro, tutela della salute e istruzione, pubbliche e private, con una predilezione delle realtà no-profit.
"Per sostenerne l'attuazione – informa il ministro del Lavoro Giuliano Poletti - abbiamo per la prima volta a disposizione anche le risorse del Fondo sociale europeo: il primo Programma Operativo dedicato interamente all'inclusione sociale stanzia a questo scopo 1 miliardo e 100 milioni di Euro nei prossimi sette anni. Risorse che saranno attribuite agli Ambiti territoriali per finanziare progetti coerenti con il modello".
Francesca Maggiulli