Fisco in versione ecologica anche per la riqualificazione energetica di edifici riscaldati da vecchi impianti come caminetti, stufe e scaldacqua. Lo chiarisce l’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 215/E di ieri, che riconosce la detrazione del 55% prevista per gli interventi di risparmio energetico anche ai contribuenti che ristrutturano una casa dichiarata inagibile dopo un terremoto e già dotata di tre focolari e una stufa fissa. Un’agevolazione d’impronta verde concessa però a patto che gli apparecchi di riscaldamento siano fissi e che le loro potenze nominali raggiungano almeno la soglia dei 15 kw. Solo in questo caso stufe, camini e scaldacqua unifamiliari possono essere assimilati agli impianti termici. Una condizione indispensabile perché l’edificio in cui si trovano possa godere del bonus ecologico.
A questo proposito la risoluzione ricorda, infatti, che per fruire della detrazione fiscale del 55% gli immobili devono rispondere a due requisiti fondamentali: essere iscritti in catasto e, in secondo luogo, avere sistemi termici funzionanti, a meno che non si installino pannelli solari.