"Le piccole e medie imprese rappresentano cellule fondamentali del tessuto produttivo del Paese - per il dott. Attilio Befera il Direttore dell'Agenzia delle Entrate secondo quanto ha affermato nel corso della tavola rotonda sugli studi di settore e le piccole e medie imprese- e a loro dedichiamo una particolare attenzione, coinvolgendo su più fronti le associazioni rappresentative".
"Si tratta di una collaborazione fattiva - prosegue - che vede le categorie partecipare attivamente nella definizione di ogni singolo studio di settore, a partire dai tavoli tecnici fino alle diverse fasi che caratterizzano la sua elaborazione. Le associazioni di categoria e professionali sono, inoltre, chiamate a fornire elementi di valutazione e conoscenza alla Commissione degli esperti che esprime il parere previsto dalla legge 146 del 1998 circa l’idoneità dello studio a rappresentare le attività cui si riferisce.
Non si tratta, infatti, di uno strumento rigido e calato dall’alto, ma di una metodologia flessibile, come testimoniato anche dai correttivi messi in campo in occasione della crisi economico-finanziaria, per evitare il rischio di ricavi presuntivi sovrastimati sulla base degli studi di settore.
L’Agenzia sta lavorando per garantire l’applicazione di questo strumento presuntivo in modo sempre più calibrato alle effettive condizioni di esercizio delle attività economiche nelle diverse aree territoriali. A tal fine riveste una fondamentale importanza l’istituzione degli Osservatori regionali che svolgono un ruolo di monitoraggio delle realtà economiche territoriali per fornire elementi utili alla revisione degli studi di settore e raccogliere informazioni importanti per migliorare l’applicazione degli studi di settore anche in sede di accertamento.
Gli studi di settore non devono essere intesi come uno strumento vessatorio nei riguardi del contribuente. Al contrario gli studi di settore sono uno strumento di dialogo che mira a rafforzare l’interscambio informativo tra contribuenti e Amministrazione. Rappresentano una bussola soprattutto per le PMI.
Mi preme sottolineare che l’Agenzia ha chiarito espressamente, mettendolo nero su bianco nella circolare 5 del 23 gennaio 2008, che la motivazione degli atti di accertamento basati sugli studi di settore deve dare conto, in modo esplicito, delle valutazioni che, a seguito del contraddittorio con il contribuente che riveste un ruolo centrale, hanno condotto l’ufficio a ritenere fondata l’attribuzione di maggiori ricavi o compensi. Inoltre, le istruzioni operative date agli uffici impongono di supportare sempre le presunzioni basate sugli studi di settore con ulteriori elementi di riscontro, come per esempio la capacità di spesa del soggetto non congruo.
Proprio per questo le conclusioni contenute nella recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 26635 del 18 dicembre 2009) non ci hanno colti di sorpresa perché le abbiamo anticipate due anni fa.
Dati
A comprovare questo cambio di rotta i dati relativi al 2009. A fronte di una significativa riduzione del numero dei controlli basati sugli studi di settore che sono passati da 72.956 a 56.483, è raddoppiata la maggiore imposta accertata media: due anni fa era di 6.673 euro, l’anno scorso di 12.802 euro. Questo significa che l’attività di accertamento è sempre più selettiva e mirata e porta, come conseguenza, anche ad un aumento della maggiore imposta definita media che passa da 2.785 euro nel 2008 a 4.410 euro nel 2009.
BeOnBusiness
Colgo l’occasione per informare che ho firmato un provvedimento che istituisce un nuovo servizio che sarà operativo dall’8 aprile e aprirà una finestra sulla realtà economica, strutturale e territoriale delle imprese soggette agli studi di settore.
Si tratta di BeOnBusiness, una banca dati online, nata grazie all’accordo siglato tra Sose e Agenzia delle Entrate, che potrà essere utilizzata direttamente dalle imprese, dai consulenti, dalle organizzazioni di categoria o dalle società specializzate nei servizi aziendali, per elaborare strategie e migliorare la capacità competitiva delle imprese.
BeOnBusiness - www.beonbusiness.it – offrirà, infatti, servizi e applicazioni personalizzabili come, ad esempio, statistiche su campioni di aziende selezionate secondo i criteri prestabiliti dall’utente.
L’Agenzia delle Entrate, per garantire la riservatezza, metterà a disposizione tutte le informazioni in forma aggregata e anonima.
Per aiutare la ripresa del sistema economico abruzzese, abbiamo deciso di offrire in forma gratuita l’utilizzo della banca dati ai soggetti interessati a quell’area.
Lotta all’evasione e semplificazione
L’Agenzia delle Entrate nel 2010 continuerà la lotta all’evasione fiscale in modo mirato, una linea strategica ormai consolidata che non riguarda soltanto gli studi di settore. La strada che abbiamo intrapreso ci ha portato risultati importanti: ricordo, infatti, che da gennaio a novembre del 2009 abbiamo incassato 7,5 miliardi, pari a +17% rispetto al 2008 (superando così in 11 mesi il risultato che ci era stato fissato per tutto l’anno in 7,2 mld). Gli strumenti che metteremo in campo quest’anno saranno la task force contro l’evasione internazionale in collaborazione con la Gdf, l’accertamento sintetico, le indagini finanziarie, il tutoraggio delle grandi imprese, la stretta sulle compensazioni indebite.
Ma quest’anno sarà anche l’anno della semplificazione. Dobbiamo puntare a semplificare questo sistema tributario, che è nato negli anni '70 ed è di difficile comprensione anche per gli esperti.
Abbiamo istituito un tavolo di lavoro per rivedere tutta la modulistica e le comunicazioni che inviamo perché sono scritte in un linguaggio datato. A breve usciremo con una nuova cartella di pagamento di Equitalia più comprensibile per i contribuenti. A metà anno sarà on line il nuovo sito Internet improntato molto all’operatività non solo per gli intermediari che già utilizzano i canali telematici a loro dedicati, ma soprattutto ai cittadini che saranno guidati nell’interazione via web con l’Agenzia.