Per trasformare la crisi in opportunità, la Puglia ha ancora un asso nella manica da giocare: investire sulle donne. E’ questa l'azione fondamentale per uscire dall’attuale drammatica situazione economica, investendo sull'occupazione femminile e stanziando fondi per aumentare la presenza delle donne al lavoro. Tutte le ricerche ci dicono che quando lavorano più donne, cresce la ricchezza del Paese: ogni cento donne che entrano nel mondo del lavoro, quindici sono i nuovi posti che si creano nei servizi alle persone.
Quando si parla di occupazione femminile si devono considerare tutti gli ostacoli che, nel nostro Paese, la impediscono nei fatti. In Italia una donna su cinque è costretta a lasciare il lavoro quando nasce il primo figlio per carenza di servizi all’infanzia. In ufficio, poi, le lavoratrici sono discriminate, visto che possono arrivare a guadagnare anche molto di meno rispetto ad un uomo che svolge uguale funzioni.
I provvedimenti del Governo Berlusconi non hanno fatto altro che aggravare la situazione delle donne italiane: basti pensare che la scelta di ridurre il tempo pieno a scuola ha finito col penalizzare soprattutto le madri. Ecco perché sarà uno dei miei maggiori impegni quello di occuparmi dei problemi concreti delle donne per creare una società più giusta, dove l'impegno civile si unisca con l'uguaglianza e la libertà. Considero importante la novità che ha contrassegnato la nascita del PD: l’obbligo di una presenza consistente di donne nelle assemblee e negli organismi dirigenti. L'esperienza del PD ci dice però che questo da solo non è sufficiente; dobbiamo dotarci anche di altri strumenti per rendere effettivo questo importante obiettivo.
È una sfida che voglio raccogliere per dar vita ad una nuova cultura Politica in cui la partecipazione delle donne costituisca un fattore di modernizzazione del nostro Paese. Penso ad una Politica che non si dimentichi di valori autentici nei riguardi delle donne per dar vita ad una nuova stagione di impegno civile. Vorrei costruire una nuova forza a partire da quella delle donne pugliesi, ma sono consapevole che ci sono ancora importanti distanze da colmare. Sono necessarie scelte concrete.
Ecco le prime due cose da fare subito. La prima è l’impegno a incrementare il numero di asili nido per consentire davvero alle donne di accedere al mondo del lavoro senza doversi sentire inadeguate sia come madri che come lavoratrici. La seconda è un atto di accusa: si chieda scusa ai cittadini leccesi per l’orribile scelta di far passare in città, deturpando inutilmente uno dei tessuti urbani più belli d’Italia, un filobus che non servirà a nulla e si prenda l’impegno di promuovere in tutto il Salento un servizio di Scuola bus che favorisca davvero la vita delle donne e di tutte le famiglie. Ecco perché dobbiamo tutti ricordare che la festa della donna è molto più di un colorato ramo di mimosa. Se ci soffermiamo a guardare la realtà attuale scopriamo che c’è ancora qualche motivo per ricordarsi dell’8 Marzo. Per questi motivi sono dalla parte delle donne, sempre! (Sergio Blasi)