Venerdì, 22 Novembre 2024

Riapre la biblioteca Bernardini di Lecce



Riapre la biblioteca Bernardini di Lecce

Riapre la sede storica della Biblioteca “Nicola Bernardini” della Provincia di Lecce e si accede ai nuovi spazi culturali del Convitto Palmieri in piazzetta Carducci.

 

L’inaugurazione è sabato 4 aprile, alle ore 18.30: a “tagliare il nastro”  il presidente della Provincia Giovanni Pellegrino con al fianco la vice presidente Loredana Capone e gli assessori alle Attività culturali Aurelio Gianfreda e al Patrimonio Antonio Musio.

 

Nell’occasione della presentazione alla città del completamento del restauro del monumento, si potranno visitare la rinnovata sede storica della Biblioteca “Bernardini”, l’esposizione dei preziosi dipinti della Pinacoteca Palmieri e la mostra “Le Metamorfosi di Ovidio” nei disegni di Giovanni Tommasi Ferroni, con la presenza dell’artista.

 

Con questa operazione, viene restituita alla fruizione pubblica, a conclusione di attenti restauri, una parte consistente del grande insediamento francescano che dal Medioevo all’Ottocento si è stratificato nel centro della città di Lecce. Lungo l’asse formato dai due ex complessi dei Gesuiti, cioè il Collegio Argento e il Convitto Palmieri, si va così delineando una struttura capace di dare risposte concrete alle richieste di attività culturali che un territorio come quello salentino esige.

 

Dopo San Francesco della Scarpa, oramai dedicata pienamente a grandi esposizioni d’arte, una sequenza di spazi attigui alla Chiesa vengono ora aperti al pubblico. Se a questo si aggiunge che a poca distanza, in un altro ex Convento, quello carmelitano, ha sede il rettorato dell’Università del Salento, appare evidente che il centro storico della città si va sempre più qualificando come luogo propulsivo di attività ed eventi culturali con una forte capacità attrattiva. Non a caso la Provincia ha dato in comodato il primo piano dell’ex Convitto Palmieri all’Università del Salento, per l’insediamento del Centro di Studi “Australiani nel Mediterraneo” e della Biblioteca “Bernard Hikey”, per lo svolgimento di master e dottorati di ricerca internazionali.

 

 La sede storica della Biblioteca provinciale “Nicola Bernardini” è una parte del progetto generale di recupero che trasformerà l’intera struttura in un grande centro culturale per la città di Lecce e il Salento: un luogo rinnovato, nel quale si aggiungono, alla solennità dell'antica fabbrica architettonica, spazi contemporanei dedicati alla lettura e, insieme, alle arti, alle scienze, alla socialità.

Il complesso del Convitto Palmieri è ubicato nel centro storico di Lecce, tra via Cairoli, piazzetta Carducci e via Caracciolo; occupa complessivamente una superficie di circa 11mila metri quadrati tra spazi interni, chiostri e giardino. La superficie coperta utilizzabile, disposta su due livelli, misura circa 15mila metri quadrati. In origine complesso conventuale costruito attorno all'antico e originario sito della Chiesa di San Francesco della Scarpa (1275 - 1330), è il risultato di demolizioni, ricostruzioni e addizioni realizzate in epoche diverse, anche a distanza di secoli, come accadeva di frequente per l'edilizia religiosa. I corpi di fabbrica che compongono il complesso si sviluppano intorno a tre chiostri, secondo la regola delle tipologie conventuali.
Il progetto include l'esecuzione di scavi archeologici nell'area che delimita il giardino interno, già interessata da precedenti campagne, e la sua valorizzazione immaginando una grande piazza, luogo d'incontro e animazione urbana.

La Biblioteca è capofila di un sistema integrato che coinvolge 33 strutture del territorio e ha avviato un processo di gestione cooperativa dei servizi bibliotecari: catalogazione informatizzata, aggiornamento delle raccolte, restauro di libri antichi e giornali, organizzazione di manifestazioni ed eventi. Il sistema, inoltre, aderisce a SBN (Servizio bibliotecario Nazionale), la rete informatizzata delle biblioteche italiane.
Alla Biblioteca si accede dal nuovo ingresso, libero da barriere architettoniche, prospiciente Corte de Ursis. I visitatori, potranno richiedere le informazioni sull'organizzazione del servizio, orientarsi, depositare gli oggetti personali. Dalle postazioni attrezzate si potrà accedere al catalogo informatizzato della biblioteca con modalità di ricerca amichevoli e al tempo stesso articolate; inoltre, si potranno prendere in prestito o riconsegnare i testi autonomamente e con semplici procedure.
Nella sala lettura è conservato il Fondo storico della biblioteca provinciale, composto da circa 15.000 volumi. In essa sono sistemati tavoli attrezzati di collegamento in rete con 60 posti, 20 computer a disposizione degli utenti con accesso a internet e collegati in videoconferenza con la sala del teatrino, 2 postazioni per non vedenti.
C’è poi la sala multimediale, uno spazio arredato con oggetti dalle forme contemporanee, strutturato su due livelli in cui sono sistemate 30 postazioni audiovisive. Il book shop, con ingresso diretto e autonomo, è attrezzato per la vendita di libri, cataloghi, oggettistica e prodotti a marchio locale. Infine, il teatrino, il foyer e la galleria
Agli ambienti si accede da piazzetta Carducci. Insieme definiscono un unicum composto di spazi articolati destinati ad accogliere, anche contemporaneamente, diverse attività, dalla lettura alle diverse forme di spettacolo: teatro, prosa, musica, danza, proiezioni, esposizioni, conferenze.
I restauri del grande complesso continuano: la galleria (secondo tratto), i depositi protetti, gli Uffici e il giardino – piazza verde che nel convitto fungeva da palestra all’aperto e che diventerà, invece, spazio aperto per una fruizione spontanea e allargata.
La riapertura della Biblioteca offre l’occasione per ammirare i grandi dipinti che raccontano i miti delle Metamorfosi di Ovidio nella mostra di Giovanni Tommasi Ferroni, che campeggeranno domani nell’ex teatrino, ora con funzioni di centro di lettura.
Tommasi Ferroni ripercorre la stessa tessitura dell’opera di Ovidio>>, spiega il direttore del museo provinciale “Sigismondo Castromediano” Antonio Cassiano disponendo in senso cronologico gli eventi, dal caos alla autoesaltazione finale del poeta, sull’ordito di figure espressive scelte tra quelle che, ravvivate da profondo patos, possano proiettarsi nella nostra contemporaneità e raccontare sogni desideri, paure, passioni, follie, amori, dignità, umanità, che egli propone con potente e monumentale impianto narrativo. Metamorfosi di felicità o di sofferenza che ancora oggi, lette con la forza che la poesia offre, indicano come l’uomo possa realizzare la parte migliore di se attraverso l’arte". "Una bella ed elegante sequenza quella che abbiamo proposto in questo triennio negli spazi di San Francesco della Scarpa e dell’ex Convitto Palmieri, ritrovati dopo il restauro e riconsegnati alla città: Romano Sambati, Carlo Guarienti,  Ruggero Savinio e oggi Giovanni Tommasi Ferroni>>, dice il presidente Giovanni Pellegrino. <<Artisti che a prima impressione ti sembra partano da un elegante e sincero intimismo per poi parlare di se stessi, ognuno  con uno stile e un modello di indagine che li personalizza diversamente>>.

 

<<Fuori da raggruppamenti e correnti Tommasi Ferroni entra in spazi storici, scenari teatrali, e inventa un itinerario che ripercorre i miti della classicità che Ovidio ci ha insegnato ad amare e li presenta con meticolosità neobarocca, ricca di emotività, da far apparire i suoi scenari come mutuati dalle facciate delle chiese e dei palazzi barocchi del Salento>>, spiega l’assessore provinciale alle Attività culturali Aurelio Gianfreda. <<Continua così, con Tommasi Ferroni, il ciclo Salento Scenari dell’Arte avviato per indagare il Novecento e conoscere meglio l’attualità della nostra attività culturale, creando costanti occasioni di confronto tra chi opera nel Salento e chi è attivo in altri centri italiani>>.

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