Il tiraggio della cassa integrazione è sceso al di sotto del 50%. L’ultimo dato disponibile è quello del periodo gennaio-giugno (come sempre con un differimento di due mesi rispetto all’ultimo dato delle ore autorizzate di cig, aggiornato ad agosto): nel primo semestre dell’anno solo il 49,9% delle ore autorizzate è stato effettivamente utilizzato dalle imprese.
Un record per l’anno in corso e per i confronti con lo scorso anno, quando il tiraggio si fermò al 65,2%: due ore di cig utilizzate ogni tre autorizzate. Tra gennaio e giugno 2010 nemmeno un’ora su due viene usata dopo averla richiesta. Ancora inferiore il tiraggio della cassa integrazione ordinaria (cigo) che si ferma al 49,1% (era del 60,5% nel primo semestre del 2009). Il tiraggio complessivo di cassa integrazione straordinaria e in deroga arriva al 50,3% (era il 73,1% nello stesso periodo dello scorso anno).
“La misura del tiraggio introduce un elemento di valutazione non prescindibile e non separabile dalla semplice documentazione delle domande di autorizzazione di cassa integrazione – commenta il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua. – Fin dall’inizio di questa crisi le aziende hanno mostrato la propensione a far magazzino di ore di cig, chiedendo subito più autorizzazioni di quelle che poi utilizzavano. La prudenza delle imprese si è confermata, mentre evidentemente non si è consolidata la necessità di mettere in cassa integrazione i lavoratori, anzi ci sono state opportunità e necessità di lavoro che hanno sconsigliato l’utilizzo della cig richiesta”.
Nei primi sei mesi dell’anno sono state autorizzate 636,1 milioni di ore di cig, ma ne sono state utilizzate 317,4 milioni. Se il tiraggio dovesse mantenersi a questi livelli, fino ad agosto il consumo di cig sarebbe di poco superiore ai 400 milioni di ore (a fronte di 826,5 milioni autorizzati). Nel corso del 2009, a fronte dei 915 milioni di ore di cig autorizzata, ne vennero utilizzati 596 milioni.