La riconsegna della prestigiosa tela è avvenuta in presenza del Vescovo Mons.Luigi Mansi.
Il capolavoro locale è risultato vincitore della tappa di aprile per la Puglia: la tela è stata scelta da 2287 soci, superando nei voti il restauro della tempera su tavola del XIII secolo “San Nicola e storie sulla sua vita”, conservata nella Pinacoteca Metropolitana di Bari.
L’opera “San Nicola con Adeodato e i tre fanciulli” è stata scelta sul sito della Cooperativa (www.coopalleanza3-0.it), nella propria area personale – visibile anche da smartphone e raggiungibile ancora più velocemente con la short url all.coop/operatua.
L’opera e il restauro
Il dipinto olio su tela “San Nicola con Adeodato e i tre fanciulli”, (dimensioni 210x260), appartiene a un ignoto pittore meridionale del 18° secolo (grazie al restauro che ha messo in luce l’assoluta qualità artistica, è in fase di avvio una ricerca negli archivi della Diocesi per cercare di individuare l’artista che ricevette la committenza. Non si tratterebbe di un artista di provincia ma quasi sicuramente di un membro di una bottega importante, probabilmente napoletana, e l’opera all’origine pare non fosse destinata all’attuale alloggiamento in quanto è stata posizionata su un telaio più grande, specifico per la nicchia dell’altare di questa Chiesa) ed è collocato sull’abside della chiesa.
L’opera narra di uno dei miracoli compiuti da San Nicola secondo cui il santo raccolse la sfida di un pascià ottomano, che canzonò un giovane coppiere al suo servizio, reo di essere nostalgico del suo santo protettore. Quando il giovane, fatto schiavo dai Turchi, espresse il suo rimpianto per non essere alle celebrazioni di San Nicola, il pascià gli disse che se davvero di santo si trattava, allora San Nicola lo avrebbe immediatamente riunito a sé. E il santo così fece, come si vede dalla presenza del giovane alla destra del santo. Alla sua sinistra, invece, i tre fanciulli che danno il nome all’opera.
L’intervento, realizzato in collaborazione con Fondaco Italia– società attiva dal 2004 nella valorizzazione dei beni culturali, che ha lavorato a sua volta con le istituzioni territoriali – ha visto dapprima le operazioni preliminari consistite nel consolidare, foderare e velinare con carta giapponese l’opera al fine di consentire la rimozione del telaio e delle toppe posteriori che erano state applicate nel tempo per procedere poi allo spianamento progressivo del dipinto per mezzo di vapore caldo e pesi localizzati. Inoltre il verso dell’opera è stato bonificato anche da depositi incoerenti mediante spazzole, carte abrasive e bisturi poi minuziosamente aspirate. Successivamente è stato imbibito da colletta idoneamente diluita (colla animale), per consolidare il sottostante substrato cromatico. Al termine, è stato effettuato un trattamento biocida atossico con olio essenziale di origano dalle spiccate proprietà anti germinative. La fase successiva ha riguardato la foderatura, il tensionamento e l’applicazione della tela sul nuovo supporto, realizzato ad hoc nel rispetto della grandezza della nicchia che accoglie l’opera, utilizzando colla di pasta fredda. Una volta tensionata, la tela è stata interessata da un trattamento anti insetti ed infestanti e dall’applicazione di una vernice ignifuga capace di rallentare il processo di combustione in presenza di eventi dannosi. Si è quindi passati ai saggi di pulitura localizzati in punti diversi dell’opera. Attraverso il riscaldamento della superficie con lampade a infrarosso si è provveduto a nutrire e proteggere con speciale vernice la parte pittorica per effettuare l’intervento di ritocco con la tecnica del tratteggio che ha consentito di mantenere la cromaticità originale valorizzandone la lucentezza dei colori. Alla fine si è provveduto a stendere l’ultimo strato (il terzo) di vernice protettiva e ad effettuare un intervento di manutenzione anche della cornice.
I soci hanno potuto vedere sul sito della Cooperativa l’andamento dei lavori di restauro, con informazioni sui tempi e l’avanzamento dell’intervento di recupero. Il restauro è stato realizzato dalla Ditta Pantone Restauri di Roma.
Il progetto “Opera tua”
Contribuire al restauro di opere d’arte del territorio e, al tempo stesso, gustare le migliori specialità enogastronomiche delle diverse regioni italiane: questo l’obiettivo di “Opera tua”. Il progetto si è snodato in parallelo con l’iniziativa “Sapori, si parte!”, che ha portato a rotazione in tutti i 52 ipercoop, per un periodo di circa tre settimane, le eccellenze del gusto delle regioni italiane: dai vini del Veneto ai tarallini della Puglia, dai formaggi e i salumi delle Marche al pesto di pistacchi e i cannoli della Sicilia.
In abbinamento con ciascuna tappa, i soci di Coop Alleanza 3.0 hanno potuto promuovere il restauro di un’opera d’arte della stessa regione interessata dall’iniziativa, votando tra due proposte espressione della cultura e dei talenti delle diverse aree. Gli interventi di restauro hanno riguardato diverse tipologie – dal quadro alla statua lignea, dal mosaico ai reperti archeologici, fino ad antichi tessuti – in un percorso alla scoperta di opere ritenute talvolta “minori”, anche in piccole città di provincia. Sono già in fase di avvio le operazioni di restauro della statua di Santa Lucia, collocata nella Chiesa rupestre di Santa Lucia alle Malve, a Matera, grazie al contributo dei soci di Coop Alleanza 3.0.
Per il 2018, l’investimento di Coop Alleanza 3.0 per le tappe di “Opera tua” ammonta a 150 mila euro, il 50% in più rispetto allo scorso anno.