PERSECUZIONI
Commento, scritto dalla sottoscritta, ad un post che riporta una foto storica di un ebreo bollato dalla croce sull’abito:
-Immagine dura, che scuote. Quello che oggi sta accadendo non sappiamo come e da chi verrà raccontato domani. A noi la responsabilità di come stiamo vivendo la situazione. Potremmo sempre ambire ad essere dei capò.
Qual è la ritorsione messa in atto contro i ’disobbedienti”?
Tutto questo non persegue sempre le politiche dell’Elitarismo?
A che livelli oggi?
Fino al confinamento in casa?
Chi ha regge, o manieri, resisterà di più.
Chi ha spelonche ce la farà di meno.
Chi non è solo combatterà.
Chi è solo cederà.
E allora, di secoli in secoli, le persecuzioni cambiano volto, ma non la sostanza, la sostanza è di matrice autoritaria.
Per gli “obbedienti”, purtroppo, oltre le pance laute e le gambe sgranchite, la storia non cambia molto. La libertà è stata demandata ad una cabina regia.
Le responsabilità saranno dei carichi pendenti, il cui giudizio dipenderà da chi domani farà la storia.
Svegliamoci tutti, MAI UN UOMO CONTRO UN ALTRO UOMO, opponiamoci in uno stato di diritto, se ancora esiste, alle ideologie quale strumento di dominio, oggi non più tanto in campo religioso, quanto in campo sanitario, ove il sol nome è persecuzione.
E, dentro di voi, rispondete ad una domanda: - Gli ebrei non erano temuti dai non ebrei per se stessi ravvisando il pericolo nelle loro caratteristiche genetiche che li contraddistinguevano?
E ancora: - Potete disporre del confinamento di chi non muove una mano contro di voi?
L’altro è uscire da se stessi ed accettarlo al di là di noi stessi.
Lo spiega una mamma al figlioletto che scopre da piccino che avrà un fratellino.
Il mondo esiste al di là di noi e noi siamo nel mondo e non siamo soli.
il desiderio di sopravvivenza - è uguale se per sé o per i propri cari, la sostanza non cambia - trova buon monito nella favola di Bram Stoker, perché mai esso legittimi azioni crudeli.