Proposta di legge Zan
Il voto domenica 13 settembre
Si contesta la proposta di legge contro le discriminazioni omofobe perché l’approvazione del testo che vuole tutelare specificatamente atti “omofobici” o “transfobici”, senza “definirli”, minerebbe la certezza della legge penale ed eliminerebbe la libertà di espressione del proprio pensiero.
La tutela di una categoria di persone per il proprio comportamento sessuale violerebbe così altrettanto il principio di uguaglianza di tutti i cittadini.
La proposta Legge Zan è oggetto di forti perplessità anche per le conseguenze che produrrebbe nel campo della ricerca.
Lo sostiene il professore Tonino Cantelmi, docente di Cyberpsicologia presso l’Università europea di Roma e Presidente dell’Associazione italiana psicologi e psichiatri cattolici (Aippc), che evidenzia i potenziali impatti pericolosi del “pensiero unico” che si troverebbe nel testo del ddl Zan contro l’omotransfobia.
A tal proposito Cantelmi fa l’esempio:
- Se io avviassi una ricerca clinica partendo dall’ipotesi, certamente da verificare, che i figli delle coppie omogenitoriali possano manifestare problemi psicologici, potrei essere tacciato di omofobia.
Questa proposta di legge, prosegue Cantelmi, accuserebbe di pregiudizio anche i sostenitori della -centralità delle figure genitoriali materna e paterna nei processi di crescita di un bambino.
articolo pubblicato su Facebook il 5 settembre 2020
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