La guerra contro l'Occidente
Di fronte al terrorismo la regina della Svezia, dopo l'attentato di Stoccolma, dice, piena di dolore, con forte commozione: "Insieme possiamo farcela", ma a me questa sembra una risposta parziale che vorrei, se possibile, arricchire, argomentare e dire: "Parliamone, per favore!". A chi attacca l'Occidente di cui sono figlia vorrei dire: "Perdona il mio mondo, la mia cultura, la mia storia, perdona la mia incomprensione che manifesto tutte le volte che vieni da noi, perdonami per tutte quelle volte che noi occidentali ci poniamo in qualche modo come esseri superiori e pieni di arroganza dinanzi a te ed al tuo mondo, senza pensare che siamo fratelli che tanto possono insegnarsi l'un l'altro". Vorrei dire: "Per favore, ho capito che sono nel tuo mirino perché mi sfidi a destituire i miei governatori, a mettermi in gioco come stai facendo tu, perché senti il tuo mondo minacciato dal mio, perché ritieni che per te sarebbe diverso se io, cittadino, mi mobilitassi per sfiduciare fino in fondo i miei governatori".
Ti chiedo di risparmiare la mia famiglia e, se tu mi dovessi chiedere perché dovresti farlo, ti risponderei perché anche tu, al posto mio, nel mio mondo, faresti probabilmente non molto meglio di me e, dunque, questo significa che forse la mia non è una scelta poi tanto sbagliata! Anche in questo possiamo vedere che in fondo non siamo poi tanto diversi. Sono un popolo pacifico e questo ti sembrerà, per quello che sta accadendo, una colpa, secondo te questo significa starmene comodo, ma, ti prego, considera che i veri cambiamenti possono avvenire, anche e soprattutto, senza che sia versato del sangue. Io sono quel popolo che cerca di dare sicurezza alla propria famiglia senza, purtroppo, essere più di tanto ascoltato dal proprio governo, nonostante esso sia in regime di democrazia. In fondo, io e te, in questo, non siamo tanto dissimili e, da questo, forse si vede che siamo fratelli. Quindi non sono una massa unica ed indistinta, sempre e soltanto colpevole, proprio così come non lo siete tu ed il tuo mondo, ricco di tante idee, che tanto avete da insegnare. Perdonami perché non vorrei quello che sta accadendo, mi mortifica sapere che tu abbia dovuto portare qui la tua famiglia, o che abbia dovuto lasciarla per giungere fin qui!
Ma, per quanto io possa essere realmente colpevole, ma, per quanto tu possa, meglio di me, vedere il potere distruttivo del colonialismo dell'occidente, che con politiche paternalistiche lascia dormire su comodi cuscini il suo popolo per poter agire indisturbato nelle guerre contro le altre culture e contro le altre terre, considera che, quando tu colpisci, rischi di distruggere le vita di chi subisce quella cultura che giudichi come devianza; pensa che, altrettanto, un domani, i figli superstiti dell'occidente potrebbero avere ragione nell'invocare i cieli per condannarti! Una volta si diceva "da una rosa nasce una spina e da una spina nasce una rosa" e questo mi sembra che voglia dire che, quando colpisci alla cieca, non sei mai nel giusto con le tue azioni, così potenti, ma la cui efficacia occorre che tu riveda.
E ti dico che, a tal proposito, non a caso da noi si dice "morto un papa se ne fa un altro" e, quindi, se il mio sistema è sbagliato, più che la sua distruzione, occorre la sua evoluzione. Ricordo quando le nostre culture non erano in guerra, ricordo quanto era bello trovarci ed arricchirci l'uno l'altro! Siamo popoli con culture diverse e potrai convenire che siamo tutti sudditi che soffriamo delle decisioni che subiamo, noi e le nostre famiglie. Anche questo ci accomuna. Insegna quel dialogo a quel mio fratello che non ti ascolta, perché impari ad ascoltare il tuo fratello e perdona questa società umana intera, malata, in cui siamo entrambi. Ti prego di non fare quello che ritieni che sia ingiusto che tu stia subendo. Il mio impegno è questo, non fare quello che non ritengo giusto e forse insieme, imparando a riconoscerci per le nostre identità e per le nostre territorialità ed a rispettare le autonomie dei luoghi dove viviamo, forse così possiamo davvero farcela.