Martedì, 26 Novembre 2024

Istruzione, le differenze tra il Nord ed il Sud


in un momento di recessione e di difficoltà produttiva che vede difficile l’inserimento lavorativo dei giovani italiani, in particolare nelle aree del Mezzogiorno, non può che stridere la notizia rilasciata dall’ITS Meccatronico Veneto sul suo sito internet, ovvero che il 100% dei diplomati delle sue cinque sedi di Vicenza, Treviso, Padova, Legnago e Schio, a sei mesi dal diploma, trovi lavoro in attività inerenti al ciclo di studi frequentato. Sempre L’ITS informa della preziosa collaborazione di aziende e operatori per studi e sviluppi di idee. 

Oggi è diffusa la prassi che le scuole d’istruzione collaborino con scuole di altri paesi e lingue straniere per scambi interculturali ed è altresì evidente, che, nella variegata offerta delle scuole italiane, le famiglie italiane residenti nelle aree del Mezzogiorno risultino svantaggiate per le minori aziende presenti nel territorio, come anche che sia diffusa la percezione che nel Sud vi siano più “scansafatiche”, come anche “troppi” laureati, due osservazioni in contrapposizione, che è possibile asserire con ugual tenacia perché oggi contano le affermazioni brevi, incisive, rilasciate a toni alti.

L’istruzione è un percorso che, dalla prima infanzia, prosegue negli anni, nei limiti delle possibilità offerte dal territorio ove si risiede in particolare fino alle scuole secondarie di primo grado, ovvero da quelle che una volta venivano chiamate scuole medie. Successivamente gli istituti di istruzione secondaria superiore fanno la differenza per i possibili raccordi con le aziende del territorio. 

La domanda è se le politiche italiane non debbano iniziare a prediligere confronti - viaggi d’istruzione compresi - con le realtà competitive italiane presenti nelle regioni settentrionali, perché dalla loro conoscenza possano svilupparsi nuove politiche capaci di sostenere la crescita e lo sviluppo delle aree svantaggiate.


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