Lunedì, 25 Novembre 2024

Il Sindacato italiano balneari protesta contro le restrizioni del disegno di legge


Mangialardo: “Il 27 giugno consegneremo le chiavi degli stabilimenti a Pelillo”

Il Sindacato italiano balneari protesta contro le restrizioni del disegno di legge

Il Sindacato dei balneari “Sib Confcommercio” della provincia di Lecce  non ci sta, e replica seccamente all’assessore regionale al demanio marittimo Michele Pelillo ed all’esecutivo regionale guidato da Nichi Vendola sulle ultime restrizioni al comparto turistico balneare. Oggetto della pesante polemica appunto, i divieti alla categoria contenute nel disegno di legge che accompagna l’assestamento al bilancio della Regione Puglia, e che tra l’altro prevede tutta una serie rigorosa di blocchi che vanno dal fermo amministrativo per l’inosservanza dell’ordinanza regionale ai divieti in tema di trasmissione sonora in riva la mare, giusto per fare qualche esempio.

“Ora basta, la categoria dei balneari è stanca di subire continue criminalizzazioni, vessazioni e restrizioni che penalizzano severamente le imprese turistico – balneari, già da tempo tramortite e pesantemente penalizzate da una crisi silenziosa costante e continua –afferma durissimo il presidente del Sib di Lecce Luca Mangialardo-. Nella mattinata di ieri ho ascoltato tutti i 156 associati di categoria, ed insieme abbiamo convenuto di attuare a stretto giro, una protesta eclatante che sia capace di sensibilizzare realmente e seriamente gli organi competenti. Chiediamo senza mezzi termini e compromessi l’attenzione dovuta ed un urgentissimo incontro con gli organi regionali competenti”. Poi è lo stesso Mangialardo a spiegare come si svilupperà l’azione del Sib di Lecce.

“Abbiamo deciso unitariamente come Sib di Lecce, che il prossimo 27 giugno 2011, giorno in cui a Viale Capruzzi è fissato il consiglio regionale, gli associati consegneranno simbolicamente per protesta all’assessore al demanio Michele Pelillo ed al suo assessore ombra, -chiaro il riferimento al suo predecessore Gugliemo Minervini ndr- le chiavi di tutti gli stabilimenti balneari salentini –spiega Mangialardo-. Considerare, in tema di compatibilità dei decibel emessi,  le spiagge al pari di un ospedale, è davvero ridicolo e  mortificante per chi fa dl divertimento la sua mission aziendale. Significa –conclude- mandare davvero in coma l’unico comparto economico pugliese che nel corso dell’ultimo decennio è stato capace di produrre ricchezza e valore aggiunto ad un territorio intero. Azioni quelle stabilite nel decreto che decretano senza speranza alcuna la morte annunciata del turismo”. 

 

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